Sister Act il musical: la recensione
Last Updated on 10/04/2019
Precedentemente messo in scena dalla Stage Entertainment Italia, torna in una nuova e fortunata veste targata Viola Produzioni e Compagna della Rancia Sister Act il musical per la regia di Saverio Marconi. Grandissime voci ad interpretare i ruoli del musical tra le quali spiccano indubbiamente quella della protagonista Belia Martin (Deloris Van Cartier) . Uno spettacolo che sembra partire a rilento almeno per le prime scene, ma che decolla inesorabilmente dopo l’arrivo di Deloris in convento.
Divertente e ironico, Sister Act non è solo uno spettacolo fatto di lustrini e brani musicali che spaziano dal pop al soul alla disco anni 70, ma racchiude all’interno dei testi, un bellissimo messaggio di forza e amore. La forza morale dell’essere umano spinto dalle proprie energie a raggiungere un sogno, quella (per chi ha fede) nel divino, o nell’amicizia e nell’amore. A ricordarci che se vogliamo non siamo soli, e che basta “aprire il cuore” per trovarsi catapultati in una miriade di emozioni.
TESTI AZZECCATI – Tra gli interpreti Pino Strabioli (Monsignor O’Hara), fuori dalle righe, diverte con una lieve nota di cinismo glam nei momenti che lo vedono in scena. Una Valentina Naselli (cover di Francesca Taverni, anche lei apprezzatissima performer del panorama italiano) ci sorprende in una interpretazione algida, in un primo momento, della temuta Madre Superiora, per poi lasciar spazio alla passione e al sentimento timoroso che portano avanti la storia personale della Reverenda Madre.
Belia Martin regge assolutamente il ruolo e l’ovvio paragone con Whoopi Goldberg, destreggiandosi sul palco con eccelse doti vocali da far invidia a molti, e una gestualità perfetta per il personaggio che, siamo sicuri, sarebbe ancora più apprezzata nella lingua madre della performer. Spesso l’italiano cozza con lo “slang “ fisico che la Martin si porta meritevolmente dietro. Ma questo è un appunto da purista da poter non considerare se si ama ugualmente il musical anche se tradotto. I testi in questo caso sono stati decisamente azzeccati! Manuela Tasciotti(Suor Maria Patrizia) e Claudia Campologno (Suor Maria Lazzara) si ritagliano facilmente un posto nella hit delle suore più singolari e divertenti mai viste. Scene e luci che non hanno nulla da invidiare alla precedente produzione, completano l’allestimento curato nei dettagli.
FAI LA SUORA O LA CANTANTE – Un plauso particolare va alla figura di Suor Cristina, alias la Novizia Suor Maria Roberta. Alla notizia del suo ingresso nello spettacolo il commento non è stato dei migliori, specie da parte di chi opera nel campo. Insomma, diciamolo, o fai la suora o la cantante! Ma vederla e sentirla nel brano La vita che non ho avuto mai è stato a dir poco emozionante. Un ruolo che forse proprio lei, divisa da qualche tempo da un mondo che non possiamo del tutto comprendere, e quello dei riflettori, sembra scritto appositamente per la sua persona. E per un attimo, mentre ascolto, penso che quelle stesse domande forse se le sia poste sul serio Suor Cristina.
L’emozione è grande. Bellissime le doti vocali che ci ricordano quelle delle amate principesse della Disney e che speriamo possano essere un altro traguardo. A questo punto auguriamo a Suor Cristina di proseguire con la sua voce ovunque essa la porti, e a Sister Act un applauso divino e un augurio per un grandissimo e prolungato successo.
INFO – SISTER ACT il musical al Teatro Brancaccio sino a domenica 31 gennaio. Con BELIA MARTIN nel ruolo di Deloris Van Cartier e con la partecipazione di PINO STRABIOLI nel ruolo di Monsignor O’Hara. SPECIAL GUEST SUOR CRISTINA nel ruolo di Suor Maria Roberta, FRANCESCA TAVERNI nel ruolo della Madre Superiora, musiche di ALAN MENKEN, liriche GLEN SLATER, testo CHERI STEINKELLNER e BILL STEINKELLNER, dialoghi aggiunti DOUGLAS CARTER BEANE, basato su film TOUCHSTONE PICTURE “Sister Act”, regia di SAVERIO MARCONI.
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Siciliana, anno 1984 . Ho sempre fatto qualcosa inerente l’arte. Danza fino a 20 anni per poi innamorarmi del canto e della recitazione. Ho frequentato l’istituto d’arte della mia città, diventando decoratrice pittorica. Mi specializzo nelle arti performative frequentando una scuola di musical, un’accademia di recitazione. Infine conseguo la laurea alla Sapienza, sempre in teatro. Attualmente sono un’attrice, cantante e regista teatrale; ma non si sa mai! Non si smette mai di imparare, mai.
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