Come nasce Halloween, la festa dei santi e dei morti
C’era una volta, tanto e tanto tempo fa, l’antica popolazione dei Celti (IV-III sec. a.C.). Questi, prevalentemente pastori di religione pagana, vivevano nelle isole britanniche e credevano negli dei della natura. Ogni anno, con la fine dell’estate, si riunivano per celebrare il Samhain, il passaggio dall’estate all’inverno, il loro Capodanno, i primi Halloween…

C’era una volta, tanto e tanto tempo fa, l’antica popolazione dei Celti (IV-III sec. a.C.). Questi, prevalentemente pastori di religione pagana, vivevano nelle isole britanniche e credevano negli dei della natura. Ogni anno, con la fine dell’estate, si riunivano per celebrare il Samhain (Sam, estate, e fuin, fine), il passaggio dall’estate all’inverno, il loro Capodanno, i primi Halloween.
Le origini di Halloween
Per l’occasione tutti i focolari domestici venivano spenti: i druidi li avrebbero dovuti riaccendere con il sacro fuoco di Tlachtga. Una divisione temporale che avvicinava i morti tra i vivi: per timore che gli spiriti dei morti dell’anno precedente si impossessassero degli inermi pastori per tornare in vita, si rendevano le case luoghi lugubri e inaccoglienti e ci si travestiva da mostri per spaventare il demone di turno.
Il Cristianesimo si ispirò alla tradizione secolare per istituire la festa di Tutti i Santi
Il Cristianesimo tentò di eliminare gli annosi culti pagani e si ispirò alla tradizione secolare per istituire la festa di Tutti i Santi (Ognissanti): la festa divenne “Hallowmas”, ossia “messa in onore dei santi” e la sua vigilia “All Hallows Eve”, sino a contrarsi in Halloween. Gli Irlandesi, immigrati, nel XIX secolo portarono in America la tradizione delle zucche e dei candies.
Halloween oggi, dalla leggenda di Jack a “Trick or treat”
Nei paesi che derivano dalla cultura celtica (Francia annessa) e/o anglosassone, gli adulti organizzano parties in maschera dai costumi prevalentemente neri (richiamo alla morte) e colorano le proprie case di arancione (auspicando la fertilità del prossimo raccolto), con zucche dal sorriso algido che ricordano la leggenda di Jack: uomo talmente taccagno da non essere accettato né in Paradiso né all’Inferno, ma costretto a vagare sulla Terra armato di carbone per ritrovare la strada nel buio del limbo.
I bambini, invece, si mascherano e girano per il vicinato suonando alle case di conosciuti e non. “Trick or treat”, dolcetto o scherzetto, è la promessa del coro dei piccoli: o un regalo a base di dolci e biscotti, oppure un bello scherzo. Tra i più gettonati, scrivere sulla porta con pennarelli, imbrattare la finestra con del sapone e spruzzare schiuma da barba sulle macchine.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.