La canzone del 1982 – “Maneater” di Hall & Oates non parla di una donna, ma…
“Maneater” è la canzone di maggior successo del duo americano Hall & Oates. In una intervista John ha spiegato che, nonostante molti pensassero che il testo riguardasse una donna, in realtà parlava di una iconica metropoli…
Maneater è la canzone di maggior successo del duo americano Hall & Oates, presente nel loro undicesimo album in studio, H 2 O (1982). Raggiunse il numero uno della classifica Billboard Hot 100 il 18 dicembre 1982 e rimase al primo posto per quattro settimane, più di qualsiasi altro singolo del duo, tra cui la stessa “Kiss on My List”.
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Il retroscena sulla canzone
In un’intervista con American Songwriter nel 2009, Daryl Hall ha ricordato:
“John aveva scritto un prototipo di “Maneater”; se la stava spassando con Edgar Winter. Era come una canzone reggae. Ho detto: “Beh, gli accordi sono interessanti, ma penso che dovremmo cambiare il ritmo. (…) Quindi l’abbiamo fatto, e l’ho suonato per Sara Allen e l’ho cantato per lei… Non ricordo quale fosse l’ultima riga. Ha detto: “Lascia perdere quella merda alla fine e dì, ‘Lei è una mangiatrice di uomini’, e basta! E io ho detto: ‘No, sei pazza, è un casino’. Poi ci ho pensato, e ho capito che lei aveva ragione”.
Il gossip e il riferimento all’attrice Kelly LeBrock
I gossip dell’epoca ci specularono parecchio: secondo loro la canzone era dedicata all’attrice Kelly LeBrock, protagonista del film La signora in rosso. Invece no.
Il testo non riguarda una donna, ma…
John Oates ha spiegato che la canzone in realtà è stata originariamente scritta riferendosi “a New York negli anni Ottanta. Parla di avidità, avarizia, vizi e ricchezze. Ma il riferimento a una ragazza è più semplice. È qualcosa che le persone possono capire”.
Il video di Maneater
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Di origini salentine, vivo e lavoro a Roma dal 2005. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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