La canzone del 1982 – “Un’estate al mare” di Giuni Russo è un “tormentone fake”
La canzone, scritta da Franco Battiato e incisa da Giuni Russo, comprende tutti gli elementi del classico tormentone estivo: gli ombrelloni, l’olio solare, i salvagente… Eppure, fateci caso, è profondamente malinconica…

Un’estate al mare è un brano musicale scritto nel 1982 da Franco Battiato per il testo e da Battiato e Giusto Pio per la musica, ed inciso da Giuni Russo. Il brano entrò nella top ten il 7 agosto 1982 per restarci fino alla settimana iniziante il 6 novembre dello stesso anno. Inoltre raggiunse la posizione più alta, la 2ª, il 4 settembre.
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Il testo di Un’estate al mare
Il testo parla di una prostituta che sogna una vacanza al mare e una pausa dalle difficoltà della sua vita (“nelle sere quando c’era freddo si bruciavano le gomme di automobili…”). Con questo brano Giuni Russo diede una significativa testimonianza della sua notevole estensione vocale, spaziando dai toni bassi fino all’imitazione del verso dei gabbiani mediante l’emissione di note acutissime. In due parti del brano, inoltre, è sempre Battiato a cantare come seconda voce.
Il tormentone estivo in chiave malinconica
La canzone comprende tutti gli elementi della classica canzone estiva destinata a diventare tormentone: gli ombrelloni, l’olio solare, i salvagente… Eppure di per sé rimane profondamente malinconica. La voce di Giuni, tra parti alte (simulando gabbiani) e basse, rappresenta al meglio il dualismo del personaggio protagonista del brano: la sua drammaticità e il suo bisogno di spensieratezza.
La versione spagnola del brano
Di Un’estate al mare esiste anche la versione spagnola dal titolo Unas vacaciones, cantata da Paloma San Basilio. Il brano era stato precedentemente proposto alla stessa Giuni Russo, che lo aveva rifiutato: la traduzione in spagnolo stravolgeva completamente il testo.
Il video di Un’estate al mare
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.