La canzone del 1993 – Chi era Marco in “La solitudine”, brano che rese celebre Laura Pausini?
“Inizialmente il brano cominciava con “Anna se n’è andata” invece di “Marco se n’è andato”. Ma per il resto la storia era la fotografia della mia vita fino a quel momento”, ha spiegato la cantante Laura Pausini

La solitudine è il brano musicale a cui Laura Pausini deve il suo successo. Quello con cui ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1993 e ha vinto nella sezione Novità. Quello a cui, ancora oggi, lei si dice legata in una maniera particolare.
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Come nasce la canzone
La canzone è stata scritta da Pietro Cremonesi, autore sia del testo che della musica, e Federico Cavalli, coautore delle parole del brano. Al momento della composizione della canzone, i due autori erano ancora estranei alla discografia e durante il giorno svolgevano la professione di impiegati all’IBM di Milano.
Alla scrittura della musica collaborò anche Angelo Valsiglio, che conosceva già la voce di Laura. Valsiglio e Marati proposero il brano alla cantante, insieme ad alcune altre canzoni scritte da vari autori. Lo stesso brano era già stato provato anche da altre interpreti, ma Marati e Valsiglio giudicarono l’esecuzione della Pausini la più convincente.
Le parole di Laura Pausini
“Inizialmente il brano cominciava con “Anna se n’è andata” invece di “Marco se n’è andato”. Ma per il resto la storia era la fotografia della mia vita fino a quel momento, perché io comunque andavo veramente a scuola con il treno delle sette e trenta. […] Dissi al mio babbo che volevo cantare solo quella, cambiando solo il nome, Marco, perché lo svolgimento della canzone pareva copiato da quello che succedeva a me. Marco era il mio fidanzatino dell’epoca e per questo, quando cantavo quel brano, mi emozionavo tanto.”
Il significato della canzone
Il testo della canzone racconta l’allontanamento di una ragazza adolescente dal suo ragazzo, Marco, trasferitosi in un’altra città per esigenze lavorative del padre. Il testo rimanda al vuoto vissuto dalla giovane, per la quale la quotidianità aveva perso senso senza la sua presenza.
Prima di Sanremo, anche diverse porte in faccia
Dopo la scelta del brano, Marati e Valsiglio spinsero Laura Pausini a sostenere provini per diverse case discografiche. Le prime risposte ottenute dalla cantante furono negative ma, nel settembre 1992, Laura Pausini riuscì a convincere la CGD (marchio controllato dalla Warner Music Italy), ottenendo un contratto discografico per la sola pubblicazione del singolo. Condizione che le ha consentito di presentare il brano al Festival di Sanremo dell’anno successivo.
Il successo internazionale
Pochi mesi dopo Sanremo, è stato pubblicato anche in altri paesi europei, ottenendo un riscontro commerciale positivo soprattutto in Belgio, in Francia e nei Paesi Bassi. Nel 1994, invece, il brano è stato tradotto anche in spagnolo e pubblicato con il titolo La soledad in Spagna, in Sud America e negli Stati Uniti d’America. E’ del 1995, invece, la versione inglese, appositamente adattata da Tim Rice e intitolata La solitudine (Loneliness).
Il testo della canzone
Marco se n’è andato e non ritorna più
Il treno delle sette e trenta senza lui
È un cuore di metallo senza l’anima
Nel freddo del mattino grigio di città
A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci
Ma il cuore batte forte dentro me
Chissà se tu mi penserai
Se con i tuoi non parli mai
Se ti nascondi come me
Sfuggi gli sguardi e te ne stai
Rinchiuso in camera e non vuoi mangiare
Stringi forte al te il cuscino e
Piangi e non lo sai
Quanto altro male ti farà la solitudine…
Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai gli occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei
Fra i compiti d’inglese e matematica
Tuo padre e i suoi consigli che monotonia
Lui con il suo lavoro ti ha portato via
Di certo il tuo parere non l’ha chiesto mai
Ha detto: “un giorno tu mi capirai…”
Chissà se tu mi penserai
Se con gli amici parlerai
Per non soffrire più per me
Ma non è facile lo sai
A scuola non ne posso più
E i pomeriggi senza te
Studiare è inutile tutte le idee
Si affollano su te
Non è possibile dividere
La vita di noi due
Ti prego aspettami amore mio
Ma illuderti non so
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
È l’inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
È l’inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due
La solitudine…
Il video del brano
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.