Roma – Anche il Teatro Vittoria è a rischio chiusura
Last Updated on 25/06/2019
Il Teatro Vittoria, diretto da Viviana Toniolo dal 1986, ha presentato la sua “mezza stagione”. Mezza perché la stagione 2019/2020 potrebbe non arrivare al 2020

Pochi giorni fa l’annuncio delle gravi difficoltà in cui imperversa il Teatro Sala Umberto di Via della Mercede. Ieri un altro campanello d’allarme per la cultura a Roma: il Teatro Vittoria, diretto da Viviana Toniolo dal 1986, ha presentato la sua “mezza stagione”. Mezza perché la stagione 2019/2020 potrebbe non arrivare al 2020
La riduzione del finanziamento arriva dal Ministero
La programmazione del Vittoria arriverà fino al 31 dicembre 2019. Poi rischierà di chiudere. Lo si legge nel comunicato stampa diffuso dal teatro. “Difatti in un giorno di mezza estate del 2018 il Ministero ci comunicò un’ingente riduzione del finanziamento per il nostro teatro. Le immediate richieste di incontri con le Istituzioni ci rassicurarono e per la stima dimostrata alle nostre attività e, soprattutto, perché informati che il Ministro Bonisoli aveva stanziato risorse aggiuntive per sanare la situazione venutasi a creare con dei tagli così consistenti per tanti teatri italiani”.
Solo 40mila euro a disposizione
Il comunicato prosegue: “Purtroppo il reintegro per la nostra azienda è stato irrilevante (40.000 euro a fronte di un taglio iniziale di 140.000 euro), per giunta comunicatoci con estremo ritardo in via definitiva il 27 dicembre dello scorso anno, quando ormai i progetti artistici, che sono anche progetti economici, erano di fatto già determinati. Pertanto la necessità imminente è quella di sanare un deficit considerevole che la Cooperativa Attori e Tecnici non è in grado di sostenere”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.