Una retrospettiva su Roberta Meldini per i 90 anni di Palazzo Merulana
Palazzo Merulana presenta la prima mostra retrospettiva dedicata all’artista Roberta Meldini. Dal 6 al 29 novembre, saranno esposte una selezione di oltre 50 opere: 16 tra sculture in bronzo, cemento, e terracotta e 36 tra dipinti, grafica incisoria e disegni a linea continua.

In occasione del novantesimo anniversario dalla nascita, Palazzo Merulana presenta la prima mostra retrospettiva dedicata all’artista Roberta Meldini, scultrice e disegnatrice scomparsa nel 2011, protagonista di rilievo nel panorama artistico della seconda metà del Novecento. Dal 6 al 29 novembre, la mostra “Plastica linearità e sinuosa tridimensionalità” proporrà una selezione di oltre 50 opere: 16 tra sculture in bronzo, cemento, e terracotta e 36 tra dipinti, grafica incisoria e disegni a linea continua. Queste rappresentano la sua produzione artistica tra i primi anni ‘70 alla fine degli anni ‘90. La mostra, patrocinata dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, è a cura di Brigida Mascitti ed organizzata dall’Associazione Roberta Meldini per l’Arte Contemporanea.
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Le opere in mostra
In mostra tre delle tematiche predilette dall’artista. Le donne: le sue sinuose figure monolitiche sono raffigurate isolate, nelle pose più disparate. Oppure in contesti naturalistici incontaminati dal carattere fiabesco. I ritratti di persone vicine all’artista o personaggi sconosciuti, appartenenti ai più disparati ceti sociali. Infine gli animali, soggetto “umanizzato e tipizzato”, molto caro a Roberta Meldini. I suoi bronzi, come lo Chant Clair, il Pavone, la Tartaruga, il Camaleonte ed il Cormorano morente, sono tanto eloquenti e a sé stanti quanto lo sono gli animali che vivono nella natura incontaminata nella quale la Meldini ambienta la sua produzione grafica, incisoria e a linea continua.
Le diverse anime dell’artista
Le diverse anime dell’artista sono presenti attraverso il comun denominatore dell’“elogio alla vita”, in qualsiasi forma di espressione – umana, animale e naturale dunque – e mediante la peculiare cifra stilistica della Meldini, nella sua costante ricerca di un segno originale e distinto, ma al contempo memore della produzione scultorea figurativa nazionale – Giacomo Manzù, Marino Marini, Emilio Greco, Venanzo Crocetti – ed internazionale – Henry Moore e Constantin Brancusi – del primo Novecento.
“Le opere della Meldini, siano esse scultoree o dipinte, incise o disegnate a linea continua, mostrano tutte la medesima ieraticità plastica, la forza espressiva del gesto, del pensiero, del sentimento, la sinuosità viva della carne – scrive la curatrice nel testo in catalogo – sono figure sorprendentemente umane e vitali, memori della grande tradizione della scultura classica e novecentesca ma sempre reinterpretate alla luce di una personalissima cifra stilistica che le rende uniche nel loro genere e senza tempo”.
Le tracce dell’arcaico e dell’antico reinterpretate alla luce della contemporaneità e dell’innovazione
Allieva dei grandi della tradizione figurativa novecentesca – Michele Guerrisi e Domenico Purificato tra tutti – Roberta Meldini infonde, nella sua produzione artistica, le tracce dell’arcaico e dell’antico, del Quattrocento e del Rinascimento, dell’innovazione di Auguste Rodin e dell’espressionismo di Medardo Rosso. Reinterpretandole costantemente alla luce della contemporaneità e dell’innovazione. Le sue sono opere senza tempo poiché, come scriveva Adolfo Wildt, “l’arte, come la vita, non è né avanti né indietro […] non è istintività, ma esercizio, un modo di declinare un linguaggio che ha leggi eterne” ( L’arte del marmo, 1921).
Chi è Roberta Meldini
Roberta Meldini (Rimini, 1930 – Roma, 2011). Dalla città natale l’artista si trasferisce giovanissima a Roma dove consegue i diplomi di Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti. Negli anni di studio è allieva di Michele Guerrisi, Domenico Purificato e Giuseppe Capogrossi. In seguito perfeziona la lavorazione del marmo presso lo studio dello scultore Giovanni Ardini. E approfondisce la tecnica del cesello con Lorenzo Guerrini. Dai primi anni Cinquanta al 2008 espone in mostre personali e collettive e per oltre trent’anni insegna Discipline Plastiche presso Licei Artistici e Istituti d’Arte di Roma. Le sue sculture, i disegni, gli olii, le incisioni ed i rami sbalzati sono presenti in collezioni pubbliche e private. Sia italiane che straniere.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.