Una mostra per i tre giovani finalisti del Maxxi Bvlgari Prize
Dal 28 ottobre al 7 marzo le opere di Giulia Cenci, Tomaso De Luca e Renato Leotta, finalisti della seconda edizione del Maxxi Bvlgari Prize 2020, al museo Maxxi di Roma. La mostra, a cura di Giulia Ferracci, coinvolgerà i tre piani del museo.

Dal 28 ottobre al 7 marzo le opere di Giulia Cenci, Tomaso De Luca e Renato Leotta, finalisti della seconda edizione del Maxxi Bvlgari Prize 2020, saranno esposte nel museo Maxxi di Roma. La mostra, a cura di Giulia Ferracci, coinvolgerà i tre piani del museo.
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Le opere in mostra
In esposizione il monito sul futuro dell’umanità nelle sculture zoomorfe di Giulia Cenci nata a Cortona e trasferitasi ad Amsterdam. Un’ode alla libertà e alla diversità nella videoinstallazione di Tomaso De Luca, nato a Verona ma con sede a Berlino. Il tempo sospeso dell’area sacra di largo di Torre Argentina nel lavoro di Renato Leotta che vive tra Torino e Acireale. I tre finalisti sono stati scelti da una giuria internazionale composta da Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi; Bartolomeo Pietromarchi direttore del Maxxi Arte; Manuel Borja-Villel, direttore del Museo Reina Sofía, Madrid; Emma Lavigne, Presidente del Palais de Tokyo, Parigi; Victoria Noorthoorn, direttrice del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires. Alla fine della mostra la giuria sceglierà il vincitore, la cui opera entrerà a far parte della Collezione Maxxi.
Le installazioni di Giulia Cenci, Tomaso De Luca e Renato Leotta
In mostra “lento-violento”, la grande installazione realizzata da Giulia Cenci. Questa si articola in quattro gruppi plastici di sculture, sospesi nel vuoto, che impongono alla spettatore cambiamenti continui del punto di osservazione. Proiettandolo quindi in un mondo di forme ibride, in parte umane, in parte animali. Attraverso questa installazione monumentale l’artista mette in scena le tensioni tra uomo e natura, nonché la macchina del capitalismo iperproduttivo e del consumismo. La mostra continua all’interno della Galleria 5 con A Week’s Notice, installazione video-sonora su tre canali di Tomaso De Luca. Qui miniature di abitazioni, prese in prestito dal cinema, dall’architettura e dalla vita privata dell’artista, volano, crollano e impazziscono.
Concludono il percorso Roma e Fiumi, progetto dedicato alla città di Renato Leotta. Dodici film, girati in pellicola 16 mm, sono presentati su altrettanti schermi distribuiti nello spazio del museo come a evocare una passeggiata ideale tra le vestigia della città di Roma. I film sono stati girati tra le iconiche fontane della Barcaccia, Trevi, e Quattro Fiumi e all’area sacra di Largo di Torre Argentina.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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