250 anni dalla nascita di Beethoven, l’omaggio lungo un anno dell’Accademia di Santa Cecilia
Un anno di grandi appuntamenti all’Accademia di Santa Cecilia per celebrare la nascita di Ludwig van Beethoven. Per l’occasione tornano in cartellone anche due rarissime Ouverture…

Non solo l’anno di Raffaello, di Modigliani e di Raffaello. Il 2020, infatti, è l’anno in cui tutto il mondo celebra anche i 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven. Per l’occasione in Accademia Santa Cecilia tornano in cartellone due rarissime Ouverture. Parliamo di Re Stefano, diretta da Antonio Pappano, e La Consacrazione della Casa, scritta da Beethoven negli anni della composizione della Nona sinfonia, diretta da Tomáš Netopil.
In programma gli appuntamenti con il giovanissimo direttore israeliano Lahav Shani, Gianandrea Noseda, Enrico Pace, Nikolai Lugansky e Maurizio Pollini
Ci sarà poi il debutto sul podio del giovanissimo direttore israeliano Lahav Shani, fresco di nomina come Direttore Principale della Israel Philharmonic e Direttore Ospite Principale dei Wiener Symphoniker. Questo dirigerà Emanuel Ax nel Concerto n. 5 Imperatore.
Gianandrea Noseda dirige il Concerto per violino con Leonidas Kavakos. Il violinista greco è protagonista anche nella Stagione da Camera con due appuntamenti per eseguire, con Enrico Pace, l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte composte da Beethoven. Sempre nel cartellone cameristico, il ritorno di Nikolai Lugansky e Maurizio Pollini che eseguono alcune Sonate per pianoforte.
I concerti con Alexander Lonquich, Carolin Widmann, Nicolas Altsteadt e Cristina Barbuti
Beethoven sarà protagonista anche della tournée che l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta da Daniele Gatti con Leonidas Kavakos, affronta ad aprile ad Atene con l’esecuzione della Sinfonia n.7 e del Concerto per violino. A giugno Alexander Lonquich, in veste di pianista e direttore, esegue per la prima volta davanti al pubblico ceciliano il ciclo integrale dei 5 Concerti per pianoforte e orchestra.
Le serate del “Festival” saranno arricchite dalla partecipazione del Coro dell’Accademia e da prestigiosi solisti internazionali del calibro di Carolin Widmann, Nicolas Altsteadt e Cristina Barbuti, che insieme a Lonquich eseguono alcuni capolavori della letteratura cameristica composti da Beethoven.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.