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Profilo di Caravaggio: a Ladispoli 10 artisti reinterpretano le sue opere in chiave “pop”

Last Updated on 03/09/2020

Apre oggi presso il Centro d’Arte e Cultura di Ladispoli la collettiva d’arte “Profilo di Caravaggio: il genio e l’uomo”. In mostra le opere di Lidia Bachis, Easypop, Giancarlo Montuschi e Maurizio Rapiti, Esteban Villalta Marzi, Lucio Fabale, Omino71, Giampaolo Atzeni, Pasquale Nero Galante e del Maestro Guido Venanzoni.

Apre oggi presso il Centro d’Arte e Cultura di Ladispoli, in via Settevene Palo, la collettiva d’arte “Profilo di Caravaggio: il genio e l’uomo. La mostra, visitabile sino al 17 settembre, intende omaggiare il Caravaggio, con opere e animazioni digitali in realtà virtuale. L’evento è a cura di Pier Luigi Manieri, con il testo critico di Riccardo Rosati. In mostra le opere di Lidia Bachis, Easypop, Giancarlo Montuschi e Maurizio Rapiti, Esteban Villalta Marzi, Lucio Fabale. E ancora Omino71, Giampaolo Atzeni, Pasquale Nero Galante e del Maestro Guido Venanzoni.

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Profilo di Caravaggio, le opere in mostra

Un gruppo selezionatissimo di artisti, tra i più rappresentativi della scena contemporanea, sarà chiamato a rileggere le opere dell’artista, ispirarsi ai suoi lavori o alla sua vita, recuperarne la tecnica e l’essenza. Dando così vita ad una collettiva che ne rifletta il genio e l’anima. Un’immersione assoluta e un’esplorazione definitiva dell’artista e dell’uomo la cui instancabile opera ha modificato il concetto stesso di pittura fissandone nuovi ed universali punti cardinali. Per queste ragioni la sfida è irresistibile.

Mediato attraverso stile e sensibilità personali, ciascun artista consegna all’occhio del visitatore il “suo” Caravaggio. Il quale, travalicando confini temporali e steccati dogmatici si sublima attraverso la metafisica, il surrealismo, il concettuale e la Pop Art. Alimentando quel circolo virtuoso che è insito nel concetto di arte che genera arte.

Le opere di Lidia Bachis, Easypop e Giancarlo Montuschi e Maurizio Rapiti

Con L’ultimo approdo, Lidia Bachis, struttura e destruttura su un piano filologico concettuale, la vicenda umana e professionale del Caravaggio, che quasi metapittoricamente è colto nel gesto di ritrarsi. In quest’opera di sintesi dalla significativa forza evocativa, I bari, lavoro giovanile del Caravaggio, si combina col San Girolamo, di cui si riconosce il teschio, forse l’ultima creazione del Merisi. Nell’ambito dell’estetica citazionista propria della scena pop, che nella ricerca di Lidia Bachis ha una matrice significativamente manga, la contaminazione trova forma nel recupero della celebre onda di Hokusai, precursore del tratto nipponico, che nell’Ultimo approdo evoca il mare dal quale arrivò sulla costa di Palo per trovarvi forse la morte.

Easypop restituisce il suo Narciso trasfigurandolo nel “riflesso nello stagno-ego e alter ego”. Opera iconica e densa di enigmatico surrealismo figlia dell’immaginario di due generazioni. Un contemplativo Hiroshi, così lontano dal furore della battaglia osserva il suo altro io, Jeeg e da esso è a sua volta scrutato. Il tutto è come ammantato in una innaturale sospensione. Così come Narciso osserva l’altro sé stesso, vicino e simultaneamente lontanissimo. Sogno di una notte di mezza estate? O forse un doppelgänger da una dimensione parallela e speculare, nel lavoro a quattro mani di Giancarlo Montuschi e Maurizio Rapiti, dall’afflato metafisico che felicemente si coniuga con la forma classica della figurazione.

Caravaggio “pop” secondo Esteban Villalta Marzi e Lucio Fabale

Ma chi è realmente chi? Esteban Villalta Marzi esponente tra i più autorevoli della scena pop europea combina nel suo lavoro storicizzato, Polidoro con Caravaggio. Dal primo prende in prestito il soggetto che nelle sue mani si plasma dando vita ad altro. A Caravaggio “ruba’ l’oscurità e la luce con l’Uomo d’acciaio al suo centro: Il ratto di Superman. Per Lucio Fabale, Caravaggio è a tutti gli effetti un’icona pop, quindi combinando la lezione di Warhol con la sua riconosciuta estetica del pixell moltiplica efficacemente l’immagine del Merisi così come il padre della Pop Art insegna.

Gli “accolli” di Omino71

Ma Michelangelo Merisi, il Caravaggio, fu già icona popolare quando l’Italia era monetariamente sovrana. Ce lo ricorda Omino 71, che nel segno della riproducibilità pop, moltiplica e rimette “in circolo” la celebre banconota da 100.000Lire (che fu anche l’ultima), col volto dell’artista. Omino71 presenta tre piccole opere in una serie che ha chiamato “Accolli (after) – cartine 1571/1971)”. “La prima, “Archimedusa”, è una rielaborazione dello “Scudo con testa di medusa” – spiega l’artista – dove il volto del gorgone è stato sostituito da un solido archimedeo alla maniera di Leonardo da Vinci. La seconda è “Massimo e Golia”, una reinterpretazione del mito di Davide e Golia con un omaggio a Massimo Mattioli e ai suoi personaggi di Squeek the Mouse. Infine c’è “Minerva e Oleferne” è una rivisitazione di “Giuditta e Oleferne” dove le mani di Giuditta sono sostituite da quelle di Minni della Disney (il cui nome esteso è appunto Minerva Mouse).

Le tre piccole opere hanno diversi punti in comune: 1) sono rielaborazioni di opere di Caravaggio che hanno per oggetto delle “decollazioni”; 2) ogni opera è stata realizzata con uniposca su carta di valore (banconote e francobolli con il ritratto di Caravaggio); 3) sono pretesti per “accollarmi” sulle invenzioni di altri autori con i quali ho condiviso la reinterpretazione dell’opera di Caravaggio.

Le interpretazioni caravaggesche di Giampaolo Atzeni, Pasquale Nero Galante e Guido Venanzoni

In “Profilo di Caravaggio” Giampaolo Atzeni dà luce ad una Natura morta più viva che mai. Psicadelica e visionaria adornata da serpenti che rimandano alla Medusa e un’abbondanza di teschi. Così come la Medusa e il suo groviglio di serpi animano un’altra opera di Omino71. Se la fisicità nervosa e il rigore caravaggesco rivivono nelle tele di Pasquale Nero Galante, la Bachis e Fabale si concentrano su Il Martirio di San Matteo e La Decapitazione di Giovanni Battista. Al Maestro Guido Venanzoni, il più autorevole caravaggista a dimensione mondiale, impegnato nella ricostruzione della vita di Caravaggio attraverso una serie di dipinti che ne raccontano l’esistenza è invece affidata la testimonianza d’autore affinché l’arte ci ricordi che in fondo e sopra ogni cosa, è bellezza.

Info, costi e orari

La mostra, che sarà visitabile dal 3 (ore 18,30) al 17 settembre 2020, Orari 10,00/19,00 propone anche un’attrazione dal notevole impatto divulgativo: una sala in realtà virtuale in cui immergersi nell’arte del grande artista. La Mostra pittorica dalle 16,30 alle 18,30. Ingresso libero.

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