Easypop: “L’arte è la capacità di rendere il superfluo necessità primaria”
Easypop non è propriamente il nome di un artista, bensì quello di un progetto. Nato per sfida e per, ipse dixit, “congiunzioni astrali”. Il suo creatore è Roberto Mazzeo, che parte dalla pop art per compiere un lavoro di ricerca e di evoluzione. Decidendo di renderlo “facile”, per tutti…

Easypop non è propriamente il nome di un artista, ma quello di un progetto. Nato per sfida e per, ipse dixit, “congiunzioni astrali”. L’artefice, promotore e creatore è però Roberto Mazzeo, che parte dalla pop art per compiere un lavoro di ricerca e di evoluzione. E vi affianca la parte “easy”, per raccontare l’arte in maniera semplice. Per tutti. La sua firma, una sorta di biglietto da visita, è uno semplice smile. Questo, apposto su ogni opera, diviene però elemento di disturbo voluto e necessario per creare un ulteriore cortocircuito. Assumendo, di volta in volta, un ruolo diverso nell’opera stessa.
In questi giorni Roberto continua a lavorare, in attesa che gli attuali problemi sanitari trovino una definitiva soluzione. Ma prossimamente potremo vedere la sua “arte facile” al Varchicomics di Montevarchi, dove esporrà in un magnifico palazzo storico. Poi a Vercelli per una mostra e, naturalmente, a Roma, con una personale a cui sta lavorando già da tempo.
Leggi le altre interviste di Uozzart.com
Cosa è l’arte per te?
Superflua. Sì, l’arte per me è superflua. Potremmo benissimo vivere la nostra esistenza non conoscendo Giotto, Michelangelo, Picasso, De Chirico, Fontana. E non cambierebbe nulla alla nostra vita di tutti i giorni. Questa potrebbe essere una risposta possibile. Ma, poi, quell’insieme di pulsioni, vibrazioni, quelle tensioni emotive, quella voglia di capire noi stessi, di percepire e codificare tutto ciò che si relaziona a noi o che ci circonda, come potremmo esprimerla? Ecco, ho trovato l’esatta definizione: l’arte è la capacità di rendere il superfluo necessità primaria, essenziale, vitale, linfa legata alla nostra esistenza.
A quando risale, e cosa disegnasti, il tuo primo approccio con l’arte?
Appena si ha coscienza di se stessi, ci si esprime attraverso la propria fantasia, secondo le proprie emozioni e sensibilità. Ho ancora il ricordo vivido dei miei giochi da tavolo originali. Dedicavo ore per realizzarli ed i miei fratelli avevano il compito di testarli e approvarli. Ah! se mi fossi chiamato Roberto Mattel o Ravensburger, avrei fatto impazzire il babbo. Univo regole di gioco, citazioni e disegni a tema. In effetti, se ci penso, non è poi cambiato troppo da allora. Oggi seguo lo stesso approccio nella mia ricerca artistica.
Nei tuoi quadri c’è tanto Andy Warhol. Ma chi sono gli artisti a cui tieni di più?
Si è appena chiusa a fine febbraio una bellissima mostra su di lui. Andy Warhol, l’alchimista degli anni sessanta, dopo essere stata ospitata presso Palazzo Reale a Monza, ha fatto tappa anche in Puglia per otto mesi. In questa occasione sono stato invitato ad esporre alcune mie opere accanto a quelle del maestro in qualità di artista pop pugliese (sono pugliese, anche se ormai da anni puglio-romano) contemporaneo tra i più rappresentativi. Beh, una bella soddisfazione. Chi sono i miei artisti preferiti? Qui ti spiazzo, i concettuali Duchamp, Manzoni, Fontana, poi anche Capogrossi, Emilio Vedova fino ad arrivare a Cattelan… e tutto ciò fa parte delle mie contraddizioni personali. Lo so, lo so a cosa stai pensando ma non posso farci nulla.

Una collaborazione con un artista che sogni e un’opera che vorresti realizzare.
Le collaborazioni mi affascinano sempre. Sono costantemente alla ricerca di idee e progetti da condividere soprattutto con gli amici artisti. In queste pagine avete per esempio già ospitato gli insuperabili Omino71 e Stefano Bolcato con cui abbiamo già diverse volte commesso “misfatto di esposizione”. Spero in futuro di reiterare il reato. E’ sempre stimolo e crescita il confronto con loro e con tanti altri amici che si esprimono con linguaggi originali ed affascinanti. L’opera che vorrei realizzare, invece, non te la dico finché non l’avrò fatta. Quindi ci aggiorniamo.
Tre opere (tue) a cui sei più affezionato e perché.
1) Più Arte, Meno Cacao (acrilico su tela 60×40). Tutto è iniziato da qui, più pop di così non si può. Con la citazione di Piero Manzoni hai anche la prova inconfutabile che lui è tra i miei preferiti.
2) Rex Mundi, War, Peace and L.O.V.E. (acrilico e foglia oro su tela 80×70). Da questa “icona” sono passato ad una pittura più realistica con le mie citazioni sempre su opere moderne e contemporanee.
3) The Rape of Venus (acrilico su tela 200×125). Da qui parte l’ultima mia produzione che attualmente porto avanti. I miti classici che incontrano i miti della mia infanzia. Domani chissà dove approderò.
Appassionati di arte, teatro, cinema, architettura, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
1 Comment »