Era il 28 gennaio 1990: parenti e vicini piangono la morte di Nasimi Elshani, ucciso durante una protesta contro la decisione del governo jugoslavo di abolire l’autonomia del Kosovo. La foto di Georges Merillon ha vinto il World Press Photo of the Year nel 1990

Era il 28 gennaio 1990: parenti e vicini piangono la morte di Nasimi Elshani, ucciso durante una protesta contro la decisione del governo jugoslavo di abolire l’autonomia del Kosovo. Sua madre Sabrié e la sorella Aferdita sono sedute a destra, mentre la sorella Ryvije al centro. Questa foto, di Georges Merillon, ha vinto il World Press Photo of the Year nel 1990.

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I riferimenti storici

Dal 1974, il Kosovo era una provincia autonoma all’interno della Serbia e della Jugoslavia. Nel 1989, il leader serbo Slobodan Milosevic ridusse lo status di autonomia del Kosovo e iniziò una politica di oppressione culturale della popolazione di etnia albanese. Alla fine di gennaio 1990, albanesi disarmati in Kosovo si sono scontrati con le truppe armate serbe. L’episodio costituirebbe un’apertura alla guerra del Kosovo del 1998-1999.

Chi è Georges Merillon

Il fotografo francese Georges Merillon (1957) è stato uno dei membri fondatore dell’agenzia di stampa Presse Collectif, con la quale ha lavorato su diversi servizi in Francia ed in tutto il mondo fra il 1981 ed il 1987. Nel 2001 è entrato a far parte dell’agenzia Gamma nella veste di redattore capo, diventando in seguito direttore editoriale, nel 2004. Nel corso della sua carriera, Merillon ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Premio Fuji nel 1993, il primo premio in occasione del Festival del giornalismo d’Angers nel 1994 ed il World Press Photo of the Year nel 1990.

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Salvo Cagnazzo

Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.