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Grandi Maestri, al via su Sky Arte la seconda stagione dedicata ai grandi della pittura italiana

Torna dal 20 ottobre ogni giovedì alle 21.15 Grandi Maestri, la serie di Sky Arte dedicata alla pittura che racconta la vita di celebri artisti attraverso i loro capolavori. Focus su Giotto, Guercino, Guido Reni, Parmigianino, Antonello da Messina, Paolo Uccello, Pinturicchio e Tiziano

Dopo il successo della prima edizione, torna dal 20 ottobre ogni giovedì alle 21.15 Grandi Maestri, la serie di Sky Arte dedicata alla pittura che racconta la vita di celebri artisti attraverso i loro capolavori. Nella nuova stagione la serie lascerà ancora più spazio alle singole opere, raccontate attraverso riprese immersive e il commento dei maggiori studiosi e storici dell’arte italiana.

Tra affreschi, pale d’altare e tele, un itinerario lungo la vita di artisti che hanno lasciato capolavori immortali: Giotto, Guercino, Guido Reni, Parmigianino, Antonello da Messina, Paolo Uccello, Pinturicchio e Tiziano. Grandi Maestri trasporta lo spettatore dentro le tavolozze dei pittori, in quel mondo di colori e forme che hanno scritto la storia dell’arte italiana e che ancora oggi continuano a stimolare il nostro sguardo, interrogando la nostra idea di bellezza.

Giotto – 20 ottobre, 21.15

Giotto da Bondone, meglio noto come Giotto, è una delle massime figure dell’arte non solo italiana, ma dell’intero Occidente. Le sue grandiose intuizioni, come l’introduzione della prospettiva tra i suoi contemporanei, ne fanno un vero innovatore della pittura italiana. A raccontare le sue opere saranno gli storici dell’arte Gaia Ravalli e Andrea De Marchi, che passeranno in rassegna i capolavori del Maestro nella Basilica Superiore di San Francesco (Assisi), nella Cappella degli Scrovegni a Padova e nella Cappella Bardi della Basilica di Santa Croce (Firenze).

Guercino – 27 ottobre, 21.15

Guercino realizzò le sue opere con grandissima disinvoltura, decisione e fluidità, realizzando con meravigliosi contrasti fra luci e ombre un’atmosfera irreale e magica. Daniele Benati, scrittore e traduttore, e Barbara Ghelfi, dottoressa in storia dell’arte, racconteranno uno dei maggiori artisti del Seicento partendo dalle sue origini di straordinario autodidatta, passando per i suoi esordi fulminanti e arrivando all’ultima fase più classicheggiante della sua carriera, passando in rassegna, tra molti capolavori, San Rocco gettato in prigione (1618) dipinto nell’Oratorio di San Rocco  a Bologna, La vestizione di San Guglielmo (1620) e ancora la decorazione della cupolanel Duomo di Piacenza.

Guido Reni – 3 novembre, 21.15

Tra i maggiori artisti del tempo, Guido Reni è considerato il pittore più rigoroso e classicista di tutto il Seicento italiano. La perfezione delle forme e la visione ultraterrena sono i motivi dominanti della sua arte, che tende verso un mondo metafisico, astratto, e lo porta a risultati sorprendenti. A raccontarlo illustrando tra le varie opere l’Aurora, 1612-1614 circa, Palazzo Pallavicini sul Quirinale, l’affresco Gloria di san Domenico, affresco della Basilica di San Domenico a Bologna, la Strage degli Innocenti, 1611-12, esposta nella Pinacoteca Nazionale di Bologna,saranno Daniele Benati, scrittore e traduttore e Barbara Ghelfi, dottoressa in storia dell’arte.

Parmigianino – 10 novembre, 21.15

Parmigianino è una delle personalità più interessanti e dirompenti del Cinquecento italiano. Anticlassico per definizione, è uno dei protagonisti che lasciano un segno, anticipando i tempi del manierismo. Durante la sua attività diventa subito un punto di riferimento per tutti quegli artisti che, nel Cinquecento, cercano nuovi codici, una maniera alternativa. A raccontarlo saranno Paolo Cova, docente di Storia dell’Arte e Marcella Culatti, storica dell’Arte, tra gli Affreschi della Prima e seconda cappella di sinistra di San Giovanni Evangelista a Parma, gli Affreschi a Rocca Sanvitale (Fontanellato) e diversi ritratti ed autoritratti dell’artista.

Antonello da Messina – 17 novembre, 21.15

Si può definire Antonello da Messina come uno dei più grandi pittori rinascimentali dell’Italia meridionale, perfettamente in equilibrio tra le suggestioni della pittura fiamminga e quella della scuola italiana e sempre in equilibrio tra atmosfera e attenzione al dettaglio. Queste molteplici influenze ne fanno un protagonista dal respiro internazionale. A raccontarlo saranno Paolo Cova, Docente di Storia dell’Arte, e Sara Menato,storica dell’Arte. Commentando le opere più note, come l’Annunciata esposta alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, o il Ritratto d’ignoto marinaio al Museo Mandralisca di Cefalù, ma anche Madonna Salting (1465-70) e San Girolamo nello studio (1475) esposti alla National Gallery di Londra.

Paolo Uccello – 24 novembre, 21.15

Paolo Uccello fu celebrato fin dalle fonti più antiche come virtuoso della prospettiva, che però fu solo uno dei mezzi con i quali creò la sua rappresentazione del mondo, in bilico tra eccezione e regola, disordine e ordine. Pittore della generazione di Masaccio e di Brunelleschi, Paolo Uccello è considerato il predecessore di uno dei massimi maestri italiani, Piero della Francesca. A raccontarlo saranno gli storici dell’arte Gaia Ravalli e Andrea De Marchi, commentando gli affreschi di Santa Maria Novella e Santa Maria del Fiore a Firenze, la Cappella dell’Assunta nel Duomo di Prato e diverse tavole esposte nei più grandi musei del mondo.

Pinturicchio – 1 dicembre, 21.15

Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, è stato un grande protagonista del Rinascimento umbro. Formatosi sul solco dell’arte di Perugino, studiò artisti come Piero della Francesca e il Verrocchio e fu molto affascinato dall’arte antica. Fu soprattutto un grande pittore di affreschi, dotato di fantasia e di un grande gusto decorativo. A raccontarlo saranno Paolo Cova, docente di Storia dell’Arte, e Cristina Conti, storica dell’arte, che ripercorreranno i suoi capolavori realizzati nel Duomo di Siena nella Cappella Bufalini della Basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma.

Tiziano Vecellio – 8 dicembre, 21.15

Tiziano è il pittore simbolo del Rinascimento veneziano, di cui seppe interpretare al meglio le peculiarità: il colore, la sensibilità per la luce e il paesaggio, nonché una lieta partecipazione spirituale e carnale alla bellezza e alla natura. Per le sue grandi abilità, Tiziano fu conteso da imperatori, papi, principi e cardinali, e morì carico di onori. A raccontarlo saranno le storiche dell’arte Marcella Culatti e Sara Menato, commentando tra le varie opere, il San Marco in trono nella Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia, il Miracolo del marito geloso e Miracolo del neonato, nella Scuola del Santo a Padova, Amor Sacro e Amor Profano alla Galleria Borghese di Roma, il Ritratto di Francesco Maria della Rovere e Venere d’Urbino presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.

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