Pasqua nel mondo, cinque usanze stravaganti da scoprire
In tutto il mondo, le tradizioni pasquali assumono sfumature e peculiarità uniche, spesso bizzarre. Dall’Europa all’Asia, ecco alcune delle usanze più strane legate a questa festività
Con l’avvicinarsi della Pasqua, celebriamo la rinascita del Cristo, la bellezza della natura e la speranza. Ma in tutto il mondo, le tradizioni pasquali assumono sfumature e peculiarità uniche, spesso bizzarre. Dall’Europa all’Asia, ecco alcune delle usanze più strane legate a questa festività.
Pasqua nel mondo: la danza della morte a Verges
In Spagna, la Settimana Santa è caratterizzata dalle processioni penitenziali, ma a Verges, in Catalogna, c’è una tradizione peculiare: la “danza della morte”. Vestiti da scheletri, i partecipanti danzano per le strade, ricordando la morte e la resurrezione.
Il budino di canapa ad Hauxley
Nel Regno Unito, gli abitanti di Hauxley nel Northumberland si riuniscono per il “Hauxley’s Holy Hemp”. Questa antica tradizione coinvolge l’offerta di uno strano piatto: un budino di canapa. Si crede che questa pietanza porti fortuna per l’anno a venire.
Inchiodati nelle Filippine
Nelle Filippine, alcuni devoti replicano la crocifissione di Gesù Cristo come atto di devoAppassionato/a di arte, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, X, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
La Pasqua nel mondo: il bagno in Polonia
In Polonia, la tradizione del “Smigus-Dyngus” vede la gente bagnarsi a vicenda con acqua, un rituale che simboleggia la purificazione e la rinascita. Nessuno è al sicuro da questo scherzo, e le strade diventano campi di battaglia bagnati.
A Corfù il lancio delle pentole dalla finestra
Ma forse la tradizione più strana proviene dalla Grecia, dove sull’isola di Corfù si lanciano pentole, padelle e altri oggetti dalle finestre il Sabato Santo. Questo rito, chiamato “Botides”, è un modo per liberarsi del vecchio e accogliere il nuovo.
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Di origini salentine, vivo e lavoro a Roma dal 2005. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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