The Ugly Truth di Rut Mackel: non sempre la fotografia è bellezza
Last Updated on 14/01/2014
Quando l’arte diventa brutta. E la sua assenza di estetismo ne diviene il soggetto principale. Prendendo forse spunto dalla realtà amatoriale, quando la fotografia è davvero genuina (Instagram a parte) e non ritoccata a Photoshop, il fotografo londinese Rut Mackel realizza il suo ultimo progetto, “The Ugly Truth “. Una serie di suggestivi ritratti, in cui mette i suoi soggetti in pose innaturali ma, al contempo, davvero poco piacevoli. E i risultati si vedono: facce contorte e artificialmente sfigurate.
Mackel crea le sue foto chiedendo a modelli di premere i loro volti contro una lastra di vetro. Mentre il soggetto, artista e spettatore sono consapevoli che le contorsioni sono soltanto momentaneamente, le immagini sollevano questioni di identità e di percezione visiva. Come sarebbero le nostre risposte emotive a queste immagini se lo sfregio fosse permanente? La spiegazione dell’artista: “Il volto è un simbolo di identità personale. E’ lo specchio, o la maschera del sé … Per queste ragioni la deturpazione del viso può essere particolarmente dolorosa”.
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.