Sulla Barcaccia, ma non solo: “Roma, ti ho amata”
Last Updated on 27/01/2019
Sulla questione “Barcaccia”. Il problema non sono gli olandesi, o almeno non solo. I vandali ci sono e ci saranno sempre. Il problema è dato da chi ci amministra e da chi lo ha fatto negli scorsi anni. Perché il degrado romano non ha un colore, né un orientamento. C’è, semplicemente, in quanto insito nell’ignoranza e arroganza di un nutrito gruppo di persone, che non riconosce la propria incapacità e non prende posizioni affinché arte, architettura e bellezza non siano messe costantemente a rischio.
La Barcaccia, restaurata pochi mesi fa da Bulgari con un lavoro costato 1,5 milioni di euro (leggi qui l’approfondimento) è solo l’ultimo dei casi che preoccupa chi Roma la ama, o l’ha amata finora. Preoccupa anche il caso di villa Sciarra tra Monteverde Vecchio e Trastevere, ma anche Villa Aldobrandini su via Nazionale. Ma c’è anche Villa Ada, piccola discarica in via di sviluppo.
La storia del restauro
Qualche anno fa, attraverso il Ministero dei Beni culturali, erano stati messi a disposizione di Roma Capitale 4 milioni di euro per la riqualificazione del Giardino Sant’Andrea al Quirinale, per Villa Celimontana, Villa Carpegna e per il Parco di San Gregorio al Celio. Che non sembrerebbero aver subìto alcuna modifica da allora. A che servono i finanziamenti se non vengono usati, a che pro le azioni di restauro di sponsor se poi non vengono tutelate, perché pagare per un sistema di vigilanza con tanto di telecamere se, alla fine, non si interviene prontamente, perché imporre limiti per la movida se poi nessuno controlla il loro rispetto?
Roma, ti ho amata
Le piazze principali romane sono deturpate da mercatini abusivi e ambulanti stesi per terra, il centro storico diventa uno slalom tra teli con occhiali da sole, venditori di bastoni per i selfie e dischi volanti che ti cascano sotto i piedi, la stazione Termini diventa covo di delinquenti in metro, homeless davanti alle vetrine e simpatiche signore che cagano e pisciano in pieno giorno, teatri e musei non vengono supportati neanche con un sostegno professionale.
Uno sfogo che fa male
Allora, carissimi Sindaci passati, presenti e futuri, rispettabili amministrazioni e giunte, corpi dell’ordine e gruppi dediti al controllo, un favore, almeno questo: non rompeteci le palle con la “grande bellezza”, “Roma caput mundi”, “patrimonio artistico unico”, “turismo boom”, “città di musei” e blablabla. Ecco, se volete farci sprofondare ancora di più nel degrado, fate pure. Ma non prendeteci anche per il culo. Almeno questo. Roma, ti ho amata. Davvero. Ps: scusate per lo sfogo. Il post è stato scritto da cellulare, d’impulso, e non l’ho voluto rileggere. Fa troppo male.
Le foto della Barcaccia, ieri
La Barcaccia, com’era al termine dei lavori
- La Barcaccia al termine dei lavori
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
Concordo in pieno. Il nostro problema sono gli incapaci, gli incompetenti e gli approfittatori che non sono in grado di valorizzare un patrimonio culturale, storico e artistico unico al mondo, a cui non importa di investire dove veramente c’è un’eccellenza. Che schifo poi quando ci si lamenta in maniera unicamente demagogica!