Premio Laurentum, tutti i premiati della 32esima edizione
Last Updated on 09/05/2019
Dal Presidente di Giuria, Gianni Letta, consegnati tutti i riconoscimenti istituzionali più prestigiosi
Si è svolta ieri pomeriggio, condotta dalla giornalista di Sky Tg 24 Olivia Tassara, la cerimonia di consegna del Premio Laurentum. La storica rassegna dedicata alla poesia arriva così alla sua trentaduesima edizione. A consegnare i riconoscimenti più prestigiosi, nella Sala della Lupa della Camera dei Deputati, il Presidente della Giuria, Gianni Letta. La giuria era anche composta da Angelo Bucarelli, Corrado Calabro’, Maurizio Cucchi, Luca di Bartolomeo, Simona Izzo, Paolo Lagazzi, Davide Rondoni e Roberto Sergio.

I premiati dell’edizione Laurentum per la Poesia 2018
Il Premio Speciale 2018 alla Senatrice Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Poi il Centro Culturale Laurentum ha assegnato il Premio I Valori della Cultura 2018 a Vincenzo Scotti, volto storico del mondo della politica e delle Istituzioni. Inoltre il Premio Speciale Laurentum 2018 è stato assegnato a Marco Buticchi. Per aver onorato la narrativa italiana nel mondo con i suoi avvincenti romanzi di avventura.
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Invece il Premio Dante Alighieri, invece, dopo alcuni anni andato a grandi poeti stranieri, è stato assegnato a Umberto Piersanti. Mentre il Premio Laurentum per la Poesia 2018, è andato a Elio Pecora, poeta di finissima tempra, fedele alla lezione romana e latina di Sandro Penna. Così attento alle solitudini, alle ferite e agli incanti della vita contemporanea.
Infine a Luca Di Bartolomeo è stato attribuito il Premio opera prima per la raccolta di liriche “Poesie dell’immaturità 2007-2018”, pubblicate con Gianni Petrizzo Editore. Contenenti riflessioni di grande importanza ed attualità.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.