Market Cafe Mag vince il “Kantar Information is Beautiful Awards”: 4 domande a Piero Zagami e Tiziana Alocci
La rivista indipendente fondata da Piero Zagami e Tiziana Alocci si aggiudica a Londra il più importante riconoscimento nel settore dell’information design

Market Cafe Magazine, la prima rivista indipendente che racconta il mondo del “data visualization” ed esplora il meglio della progettazione grafica delle informazioni, si è aggiudicata a Londra il Kantar Information is Beautiful Awards. Si tratta del più prestigioso premio nel settore dell’information design, nella categoria “Visualization & Information Design”.
Fondato nel 2012 dal noto giornalista e data visualizer David McCandless, il Kantar Information is Beautiful Awards è un premio che celebra l’eccellenza e la bellezza nella visualizzazione dei dati, nelle infografiche, nelle attività interattive e nell’arte dell’informazione. Market Cafe Magazine, che si è aggiudicata il premio nella categoria “Visualization & Information Design”, è un progetto indipendente nato 3 anni fa da 2 italiani che vivono e lavorano a Londra. Con una ricerca attenta, i due curatori, Piero Zagami e Tiziana Alocci, propongono attraverso la loro rivista i progetti più interessanti e innovativi del settore facendoli raccontare dagli autori per conoscerne i segreti ed i retroscena.
Market Cafe Magazine si rivolge ad una comunità internazionale di designer e data journalists, di esperti di big data e di tutti coloro che sono interessati alle più innovative tecniche di comunicazione visiva dei dati. Market Cafe Magazine è una rivista a cadenza semestrale. Uscito lo scorso settembre, il quinto numero è ora in vendita online e nelle librerie specializzate nel Regno Unito e in tutto il mondo.
Il progetto di Piero Zagami e Tiziana Alocci
I fondatori ed editor della rivista Piero Zagami e Tiziana Alocci sono entrambi designer italiani con base a Londra, da anni impegnati nel settore del data visualisation. Amici oltre che colleghi, da maker/designer il passo per diventare reporter dell’universo dataviz è stato breve. Con Market Cafe Magazine, Piero e Tiziana si prefiggono di costruire una comunità e unire persone che condividono le loro esperienze in un settore di nicchia ma dal potenziale altissimo come quello dell’information design.
Raccontateci le vostre storie professionali e l’idea del progetto.
Tiziana: In una sola parola: serendipità. Faccio, e mi faccio, molte domande a cui ho cercato di dare una risposta prima con l’arte e il design, poi con i numeri e infine con entrambi.
Piero: Tra il dire e il fare c’é di mezzo il mare, ma in questo caso no. Da maker/designer a reporter dell’universo dataviz il passo é stato breve: il mondo dei numeri visualizzati é un settore che conosciamo bene–ci lavoriamo da anni–e la nostra amicizia é nata proprio durante una di queste esperienze di lavoro.
L’idea di rischiare in un settore di nicchia e con un profilo piuttosto alto.
Tiziana: Market Cafe Magazine vuole essere un’espressione di gioia e il pretesto di costruire una comunità e unire persone che condividono le loro esperienze in un settore di nicchia ma dal potenziale altissimo. La comunità di persone che lavorano con i dati sarà pure piccola ma è estremamente viva e pulsante. Noi vogliamo raccontare questa comunità, incoraggiando il dialogo e la condivisione.
Piero: É vero, il settore é di nicchia ma questo invece che spaventarci ci ha motivato ulteriormente. Oggi raggiungere un pubblico specifico e di alto profilo non é piú cosí difficile, attraverso gli strumenti della vendita online, di un passaparola strategico che passa per i canali social e di un pubblico tech-savy.
Il rapporto con l’Italia e la vostra visione, dall’estero, sul mondo creativo italiano.
L’Italia è la nostra casa. E l’Italia è bella, nonostante tutto. Designers e architetti Italiani del passato hanno contribuito nel campo del design come pochi altri. Il nostro bagaglio culturale in termini di design e arte non ha paragoni. Oggi le eccellenze Italiane sono molte, sono ovunque e sono apprezzate in molti paesi. Si dice che Genova è la città dei rimpianti, quando ci sei la odi, ma quando vai via ti manca. Ecco, questo vale anche per l’Italia.
I vostri riferimenti culturali, stilistici e metodologici in merito alla data visualization.
Una commistione di italian style e metodo anglosassone. In ordine sparso: Edward Tufte, Mark Lombardi, Archigram, Sol Lewitt, Gruppo Memphis, Bruno Munari, Density Design, New York Times.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.