L’Auditorium Parco della Musica sarà intitolato al maestro Ennio Morricone
Last Updated on 17/07/2020
L’Assemblea Capitolina di oggi si è conclusa con la votazione, mozione approvata all’unanimità, per intitolare l’Auditorium di Roma al Maestro, morto all’età di 91 anni. Tornatore: “Entro fine anno sarà pronto un documentario dedicato al maestro”.

L’Auditorium Parco della musica sarà intitolato a Ennio Morricone. Il maestro era scomparso nella notte tra il 5 e il 6 luglio, all’età di 91 anni. Una decisione ratificata oggi dal voto dell’assemblea capitolina sulla mozione che proponeva il cambio di nome. Approvata all’unanimità. “Sono certa che questa dedica che vorrei definire amorevole sia pienamente condivisa da tutti i nostri cittadini”, ha commentato la sindaca Virginia Raggi.
L’esecuzione di alcuni brani di C’era una volta in America
La seduta dell’assemblea Capitolina è stata aperta da alcuni brani della colonna sonora di C’era una volta in America. A eseguirli, in Aula Giulio Cesare, l’orchestra di Santa Cecilia, per molti anni diretta dal musicista scomparso. Anche il presidente dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito, ha ricordato la carriera e la persona del Maestro recentemente scomparso.
Il Maestro è morto nella notte tra il 5 e il 6 luglio in una clinica romana per le conseguenze di una caduta. Grande musicista e compositore, fu autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale. Da Per un pugno di dollari a C’era una volta in America, da Nuovo cinema Paradiso a Malena. Qualche giorno prima della morte si era rotto il femore.
Il regista Giuseppe Tornatore: “Entro fine anno sarà pronto un documentario dedicato al maestro”.
“Nel corso della mia carriera ho avuto molta fortuna e molti privilegi – dichiara il regista Giuseppe Tornatore – Il più bello è stato quello di aver conosciuto Ennio Morricone. L’ho frequentato per 32 anni e abbiamo lavorato insieme in tanti film. Ma possiamo dire che, in quasi 80 anni, Morricone ha musicato la nostra vita regalandoci emozioni indimenticabili. Intitolargli l’Auditorium rilancerà ancora di più il prestigio del Parco della Musica e forse servirà a connotare Roma ancora di più per quello che deve essere: una città di bellezza, grandiosità e intelligenza”.
“Lui amava i silenzi – aggiunge il regista – diceva che è nelle pause che si apprezza la musica. Ma quello di adesso è troppo lungo. Chissà, forse si tratta di un suo ennesimo esperimento musicale”. Infine il regista ha annunciato che “entro fine anno sarà pronto un documentario dedicato al maestro”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.