I dipinti del 1790 e del 1802 – Chi è la modella de La maja desnuda e La maja vestida di Francisco Goya?
La maja desnuda e La maja vestida sono due dipinti a olio su tela di Francisco Goya, realizzati intorno al 1800 e conservati al Museo del Prado di Madrid, probabilmente commissionati da Manuel Godoy…

La maja desnuda e La maja vestida sono due dipinti a olio su tela di Francisco Goya, realizzati intorno al 1800 e conservati al Museo del Prado di Madrid. La Maja desnuda è stata dipinta in un periodo compreso fra il 1790 e il 1800. La sua prima menzione appare nel diario dell’incisore Pedro González de Sepúlveda, che ne riferisce come parte della collezione d’arte di Manuel Godoy nel 1800.
La Maja vestida fu invece dipinta tra il 1802 e il 1805 probabilmente su committenza dello stesso Godoy. Manca però il documento della sua commissione e questo ha creato una sorta di mistero intorno ai due quadri, fino alla fantasiosa ipotesi che essi ritraessero la duchessa de Alba.
La donna ritratta è davvero la duchessa de Alba?
La proprietà dei quadri potrebbe svelare alla fine il mistero dell’identità della modella: vista l’amicizia, probabilmente intima, che Goya nutriva per la duchessa d’Alba, di cui ha lasciato vari ritratti, e di una qualche somiglianza con le Maja (soprattutto con la Desnuda), si pensò a lei come misteriosa modella dei dipinti. Oggi, in realtà, molti studiosi ritengono che la modella della Maja desnuda fosse l’amante di Godoy, Pepita Tudó.
È la prima opera d’arte a noi pervenuta nel quale vengono in mostra alcune zone erogene
È possibile collocare il quadro nell’ambito del Romanticismo, nonostante risulti audace e singolare per l’epoca. Appare cruciale lo sguardo malizioso e ammiccante della modella, che trasmette all’osservatore un certo turbamento a causa della sua disinibizione. È la prima opera d’arte a noi pervenuta nel quale vengono dipinti i peli pubici. Vi è inoltre un altro dettaglio raro e sottilmente erotico: la linea nigra che collega la vulva all’ombelico.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.