A Palazzo Merulana la collettiva dedicata a Bruno Aller, Luigi Boille, Lamberto Pignotti
A Palazzo Merulana sino al 13 marzo 2022, una collettiva dedicata a tre grandi maestri italiani dell’astrazione pittorica: Bruno Aller, Luigi Boille, Lamberto Pignotti. La mostra “Aller Boille Pignotti | Tre outsider a Roma” presenterà in totale circa 60 opere di cui alcuni grandi formati…

A Palazzo Merulana sino al 13 marzo 2022, in collaboarazione con CoopCulture e Fondazione Elena e Claudia Cerasi, una collettiva dedicata a tre grandi maestri italiani dell’astrazione pittorica: Bruno Aller, Luigi Boille, Lamberto Pignotti.
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Le opere in mostra
La mostra “Aller Boille Pignotti | Tre outsider a Roma” presenterà in totale circa 60 opere di cui alcuni grandi formati. Tra queste, due opere double face di Luigi Boille del 1958, tre stendardi di Lamberto Pignotti esposti nel 2019 al Centre Pompidour di Parigi, una pala laica e anche una parabola laica di Bruno Aller. L’intento della mostra è quello di indagare, analizzare e proporre un nesso comune tra i tre artisti e contemporaneamente guardare alle eventuali possibili “frizioni”. Essendo convinti che questa “diversità” nasca ed abbia origine da un punto in comune per tutti e tre gli autori, cioè dalle infinite varianti del “segno”. Il segno è protagonista, nella sua variabile configurazione, all’interno della ricerca estetica e di pensiero di ognuno di loro.
In Luigi Boille il segno è l’elemento primario
In Luigi Boille, il segno è l’elemento primario, è cosa esistenziale. Il segno è il punto dove il tutto può avere inizio, è l’elemento prescelto dall’artista necessario per dipingere, è “l’essere” che, distillato e ridotto al minimo percettibile, riesce comunque a dar vita ad ogni superficie indagata.
Lamberto Pignotti, tra i pionieri della poesia visiva
Lamberto Pignotti, tra i pionieri della poesia visiva, è da sempre costruttore di alfabeti alternativi per un alterato linguaggio dove le parole e le immagini sono riformulate, ripensate, rilette e riviste, ritagliate per taglienti collage, dal linguaggio volutamente apparentemente popolare.
Bruno Aller, legato ad essi da una antica e forte amicizia
Bruno Aller, artista di altra generazione rispetto a Boille e Pignotti, è legato ad essi da una antica e forte amicizia. Il suo lavoro grafico pittorico, da tempo caratterizzato dalla serie dei “Ri-tratti” è linguisticamente distante da entrambi gli artisti precedenti. Eppure sembra per certi versi aver fatto proprio parte delle due distanti lezioni, condividendo da un lato la scelta di Boille nel perseguire ostinatamente e orgogliosamente il linguaggio della pittura, dall’altro cogliendo, nei frammenti verbo-visivi di Pignotti, l’aspetto sociale-politico.
I tre outsider
Essere un outsider è rifiutare ciò che allontana, che separa e distoglie dall’arte. E’ il saper rifiutare, mettersi all’angolo al margine delle cose, ma lavorando tenacemente. Outsider è “prendere la giusta distanza dalle scorie collaterali, è il rifuggire dai produttori di tristezze”, come scrive lo stesso Bruno Aller. Si può pensare che le scelte di Boille, Pignotti e Aller, nel tenersi criticamente per così dire “al margine”, siano in-nate e maturate con tempi e modalità diverse ma che comunque li rende assai vicini, li contraddistingue, li ha visti autori senza scorciatoie del proprio lavoro, perseguendo con coerenza il proprio linguaggio.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.