Spettacolo, il 28% dei lavoratori ha abbandonato il settore
La crisi ha colpito soprattutto le donne e i lavoratori tra i 30 e i 50 anni con una famiglia a carico o con un mutuo. Un maggiore tasso di abbandono si osserva per coloro che lavoravano nei settori produzione, allestimenti e scenografie e strutture per eventi live e del teatro…

Si sa, il mondo dello spettacolo è stato uno dei settori maggiormente colpiti dagli effetti delle misure legate al Covid-19. Si stima che la perdita dal 2019 al 2020 sia di 8 miliardi di euro e del 21% dei lavoratori, di cui il 12,7% tecnici dello spettacolo. Per capire meglio il significato di questi numeri e descrivere l’impatto della crisi legata al Covid sui tecnici dello spettacolo, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, la Fondazione Centro Studi Doc ha condotto una ricerca quantitativa basata sulla somministrazione di questionari ai quali hanno risposto oltre mille tecnici e 40 service.
La maggioranza dei lavoratori (78%) ha ripreso a lavorare nell’ambito dello spettacolo e degli eventi
I dati raccolti mostrano che se la maggioranza dei lavoratori (78%) ha ripreso a lavorare nell’ambito dello spettacolo e degli eventi. Mentre un quinto dei tecnici (21,7%) ha abbandonato il settore. In particolare, un decimo del totale (10,3%) sta cercando ancora lavoro nello spettacolo, mentre poco più di un decimo (11,4%) ha invece deciso di abbandonare definitivamente il settore.
La crisi ha colpito soprattutto le donne e chi ha tra i 30 e i 50 anni
Dalla ricerca emerge che la crisi ha colpito soprattutto le donne e i lavoratori tra i 30 e i 50 anni con una famiglia a carico o con un mutuo. Un maggiore tasso di abbandono si osserva per coloro che lavoravano nei settori produzione, allestimenti e scenografie e strutture per eventi live e teatro. Si tratta soprattutto di lavoratori di basso-medio livello con impieghi stagionali e competenze difficilmente spendibili in altri settori dello spettacolo. Comunque fondamentali per la riuscita degli eventi.
Le principali esigenze dei lavoratori dello spettacolo
I risultati della ricerca mostrano che la crisi legata al Covid non ha fatto altro che esacerbare le pregresse condizioni di fragilità dei lavoratori dello spettacolo. Tra le esigenze principali, la questione dei compensi (servono pagamenti certi e puntuali e compensi adeguati alla mansione). Ma anche l’accesso alle protezioni sociali e la continuità del lavoro. Dati che confermano quanto sia necessaria una riforma e, in particolare, provvedimenti come l’indennità di discontinuità. A tal proposito, nei prossimi giorni nuovamente discusso l’emendamento relativo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.