Nature, al MAXXI di Roma il “Sacro e Profano” di Mario Botta
La settima edizione di NATURE al MAXXI di Roma vede protagonista il lavoro di Mario Botta, progettista svizzero di fama mondiale che si è laureato con Carlo Scarpa, ha lavorato con Le Corbusier e Louis I. Kahn e oggi a tutti gli effetti è un maestro tra i maestri…

Con il ciclo NATURE il MAXXI racconta le ricerche significative dell’architettura contemporanea invitando gli autori a raccontarsi attraverso l’installazione di una propria mostra. La settima edizione di NATURE vede protagonista il lavoro di Mario Botta, progettista svizzero di fama mondiale che si è laureato con Carlo Scarpa, ha lavorato con Le Corbusier e Louis I. Kahn e oggi a tutti gli effetti è un maestro tra i maestri. Dal 15 aprile 2022 al 4 settembre 2022.
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Le opere di Mario Botta
Botta ha realizzato opere e progetti in tutto il mondo, tra cui il SFMOMA di San Francisco e il museo Jean Tinguely a Basilea e, in Italia, il MART di Rovereto. È ideatore e fondatore dell’Accademia di architettura di Mendrisio, dove ha realizzato il Teatro dell’Architettura, un luogo interamente concepito per mostrare e discutere la disciplina architettonica, specchio del suo interesse per la messa in scena dell’architettura che trova al MAXXI un’ulteriore occasione.
Una sacralità insita in ogni gesto architettonico
Per il MAXXI Botta ha immaginato un’installazione composta da materiali eterogenei e fortemente espressivi. Questi vanno dal padiglione in scala 1:1 al prototipo di una facciata fino ai modelli, gli schizzi e le fotografie di una selezione dei suoi progetti costruiti. Il tema “sacro e profano” che dà il titolo alla mostra è interpretato nel senso più ampio di una sacralità insita in ogni gesto architettonico. Dalla purezza dei materiali alla sensibilità al contesto.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.