Raffa in the Sky, l’opera lirica sulla Carrà stasera su Rai5
Il 18 giugno 2023 Raffaella Carrà avrebbe compiuto 80 anni. Per questo la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo ha commissionato un’opera a lei dedicata, “Raffa in the Sky”, che Rai Cultura propone stasera alle 21.15 su Rai 5

Il 18 giugno 2023 Raffaella Carrà avrebbe compiuto 80 anni. Proprio quest’anno laFondazione Teatro Donizetti di Bergamo ha commissionato un’opera a lei dedicata, “Raffa in the Sky”, che Rai Cultura propone venerdì 29 settembre alle 21.15 su Rai 5.
“Raffa in the Sky” è un’opera lirica che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, grande protagonista della televisione italiana, ma anche personaggio internazionale. Non è una biografia in musica, ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, le trasformazioni della società italiana dell’ultimo mezzo secolo. Attraverso l’esperienza della Carrà, l’opera si propone di riflettere anche sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media, senza dimenticare le canzoni che Raffaella ha interpretato, in un racconto che percorre la strada del surreale e del paradosso.
A interpretare Raffaella Carrà in questa nuova produzione bergamasca è chiamata la giovanissima Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura 2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Accanto a lei un cast di grandi cantanti d’opera, come Carmela Remigio, Gaia Petrone, Dave Monaco, Haris Andrianos e Roberto Lorenzi, diretti da Carlo Boccadoro – assiduo interprete di pagine contemporanee – sul podio di un organico orchestrale composto dall’Ensemble Sentieri Selvaggi e dall’Orchestra Donizetti Opera.
In scena anche il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora e i danzatori della Fattoria Vittadini. Il team creativo, accanto al regista Francesco Micheli, è composto da Edoardo Sanchi (scene), Alessio Rosati (costumi), Mattia Agatiello (coreografo) e Alessandro Andreoli (light designer).
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.