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Roma, le retrospettive su Don McCullin e Boris Mikhailov a Palazzo Esposizioni

Si aprono ufficialmente le due nuove retrospettive di Palazzo Esposizioni Roma, visitabili sino al 28 gennaio 2024: “Don McCullin a Roma”, dedicata al fotografo britannico di fama internazionale Don McCullin, e “Boris Mikhailov. Ukrainian Diary”, dedicata all’artista ucraino Boris Mikhailov

Si aprono ufficialmente le due nuove retrospettive di Palazzo Esposizioni Roma, visitabili sino al 28 gennaio 2024: “Don McCullin a Roma”, dedicata al fotografo britannico di fama internazionale Don McCullin, e “Boris Mikhailov. Ukrainian Diary“, dedicata all’artista ucraino Boris Mikhailov.

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Don McCullin a Roma

La mostra raccoglie in maniera esaustiva le diverse fasi del suo lavoro, sino alle fotografie più recenti nelle quali, in una sorprendente visione d’insieme, l’autore sintetizza le sue esperienze più radicali. Curata da Simon Baker, si riallaccia idealmente, ampliandola, all’antologica della Tate Britain curata da Simon Baker nel 2019. Oltre a ripercorrere i momenti più significativi del lavoro di McCullin, presenta la serie dedicata all’Impero romano, avviata negli anni Duemila, che lo stesso autore considera un punto di arrivo nel quale si sovrappongono, fondendosi, i temi cardine della sua fotografia: il dolore delle immagini dell’Inghilterra subalterna e quello delle guerre sparse nel mondo, e la pace dei paesaggi del Somerset in cui McCullin si rifugia per lenire la sofferenza delle sue esperienze di guerra.  

Nell’attuale mostra dolore e pace convivono nell’indagine fotografica culturale, architettonica e storica sui resti dell’Impero romano nell’area del Mediterraneo meridionale. Esposte a Roma, queste fotografie offrono un nuovo focus sulla storia della Città, rileggendola, come accaduto in Vita Dulcis e in Roma, a portrait – le mostre che si sono da poco concluse a Palazzo Esposizioni – in relazione a tempi storici o a culture diverse.

Boris Mikhailov. Ukrainian Diary

Considerato uno dei più influenti artisti contemporanei dell’Europa dell’Est, da oltre cinquant’anni sviluppa un corpus di lavori fotografici sperimentali che esplorano temi sociali e politici. La pratica pionieristica di Boris Mikhailov racchiude fotografia documentaria,  lavoro concettuale,  pittura e performance. Fin dagli anni Sessanta, ha creato un’impressionante documentazione dei tumultuosi cambiamenti che hanno accompagnato il crollo dell’Unione Sovietica e le disastrose conseguenze della sua dissoluzione. Concepita in stretta collaborazione con l’artista, la mostra riunisce centinaia di immagini che attingono a più di venti delle sue serie più importanti, fino ai lavori più recenti.

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