Grazia Chic, quando la moda è più che “fashion”
Last Updated on 15/05/2014
La moda non è soltanto omologazione. E non è neanche fatta esclusivamente da passerelle e da eccessi. La moda è, e deve essere, soprattutto costituita da creatività e arte. Già. E, quando il connubio è sano e offre ottimi risultati, occorre celebrare ogni singolo anno di vita, in un’Italia sempre più simile a sé stessa e colpita dalla tanto temuta crisi. Ogni anno, una festa. E così la boutique di Romana Busani, mente e anima di Grazia Chic, al suo secondo anno di vita, ha invitato le donne (ma non solo) a un light dinner presso il Boscolo Luxury Hotel Exedra di Roma. Un’occasione per stare insieme e conoscere le linee esclusive e made in Italy di designer italiani e internazionali.
Entrare nella Boutique è come assaporare un piccolo angolo di mondo. Si dimentica per un attimo di stare a Roma e si gusta un’atmosfera cosmopolita, dove è possibile trovare accessori e profumi unici nel loro genere, pashmine in puro cashmere e altre proposte. Tante e profondamente diverse tra loro le linee di gioielli tra cui scegliere, che mixano metalli preziosi a materiali innovativi e diversi. E il risultato è un bijou mai visto, che rende unico chi lo indossa.
In esclusiva da Grazia Chic le borse in pelle disegnate dalla stessa Romana Busani che portano impresso il suo nome: dalle pochette ai borsoni da week end, una varietà di nuance e formati tra cui scegliere per avere sempre con sé un accessorio di indubbia eleganza.
Originali e chiccosissime le borsette con piume e pietre dure, così come quelle in vera pelle dipinte a mano per personalizzarle e renderle pezzi unici. Non mancano le borse in pitone in un’ampia varietà di colori e forme e una linea in tessuto con rifiniture in pelle. Tutte artigianali e rigorosamente made in Italy. Ai designer italiani si affiancano giovani artisti stranieri che si sono formati in Italia e che realizzano le proprie creazioni interamente nel nostro Paese.
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
2 Comments »