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“Vivi, ama, corri. Avanti tutta!”: la straordinaria forza di Leonardo Cenci

Last Updated on 15/05/2019

Quando nell’agosto 2012 gli hanno dato 4 mesi per un tumore, Leonardo Cenci ha preso una decisione. Quella di dare il massimo

Se quest’anno leggete un solo libro, leggete “Vivi, ama, corri. Avanti tutta!” scritto da Leonardo Cenci con Rosangela Percoco ed edito da Salani. Ecco perchè…

«Quando ho cominciato la maratona più difficile della mia vita ho messo i sogni ai piedi e l’invincibilità nel mio cuore».

Leonardo Cenci

La straordinaria storia di Leonardo Cenci

Quando nell’agosto 2012 gli hanno dato quattro mesi di vita, Leonardo Cenci ha preso una decisione: «Non se ne parla neanche, ho troppi sogni in corso, troppe cose da fare». Ha chiesto scusa alla mamma perché si era ammalato di un male inguaribile, ha festeggiato il capodanno a novembre per portarsi avanti. Poi si è tirato su le maniche della tuta e si è dato da fare per rendere il tempo che gli restava il migliore possibile.

“Io continuo a camminare, vedi un po’ se riesci a starmi dietro”

Da buon maratoneta, ha detto al suo cancro «io continuo a camminare, vedi un po’ se riesci a starmi dietro». E il suo “ospite”, così lo chiamava Leonardo, ha dovuto rassegnarsi e seguirlo fino a New York. Correndo con lui ben due maratone. Nel 2017 ha battuto il suo record concludendo il percorso in 4 ore e 6 minuti e dedicando l’impresa a tutti i malati di cancro.

Da vero imprenditore di se stesso, ha pensato di costruirsi una nuova vita dal momento che quella di prima faceva acqua da tutte le parti. Da matto autentico, ha mosso mari e monti per rendere la vita dei malati di cancro una vita di buona qualità. E non un’esistenza che susciti compassione.

Vivi, ama, corri. Avanti tutta! _ Leonardo Cenci - copertina
Vivi, ama, corri. Avanti tutta! _ Leonardo Cenci – copertina

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La trama di “Vivi, ama, corri. Avanti tutta!”

“Vivi, ama, corri. Avanti tutta!” è una testimonianza che Leonardo ha lasciato per farci comprendere il suo punto di vista. Malato di cancro non vuol dire arreso, credere non significa illudersi, essere consapevole non vuol dire consegnarsi all’ospite il giorno della diagnosi. E ogni segno che Leonardo ha tracciato, finisce per comporsi in un disegno sorprendente. Dove il cancro diventa una presenza con cui contrattare lo spazio vitale, un suggeritore di nuove soluzioni. Un’occasione per camminare verso nuove scelte. Nuovi equilibri.

Non è un semplice libro motivazionale, è piuttosto qualcosa di necessario, in grado di farci capire quante infinite possibilità ci sono in un “forse” rispetto ad un “niente”. Perchè talvolta nella vita si è chiamati a farcela nonostante tutti i nonostante. Perchè, si potrebbe scoprire, che non serve indirizzare i propri pensieri verso quello che si desidera al punto da non riuscire ad approfittare della felicità di cui già si gode. Il rischio è convincersi di avere problemi tanto da non accorgersi di stare bene.

Si potrebbe scoprire invece che ci si può occupare degli altri anche se si è malati. Perché la malattia non deve riuscire a confinare le persone nella disperazione. Non bisogna isolarsi, non bisogna morire in anticipo quando ancora si è in vita e la vita è ricca di emozioni. Chesterton diceva che «le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono. I bambini lo sanno già. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti». Anche questo libro a suo modo è una fiaba. Un giorno, speriamo presto, anche il cancro sarà sconfitto.

Chi è Leonardo Cenci

Leonardo Cenci è nato a Perugia. Gli è stato diagnosticato un cancro ai polmoni al quarto stadio e gli sono stati dati pochi mesi di vita. La sua incredibile reazione ha stupito i medici prima e l’Italia intera poi. Il tumore si è ridotto e Leonardo ha corso la sua seconda Maratona di New York. Battendo il suo record dell’anno precedente.

Ha fondato nel 2013 la onlus “Avanti Tutta!” , che lotta per dare ai malati di cancro una vita dignitosa. Per inserire la pratica sportiva nei protocolli di terapia. E ha già donato più di 400 mila euro tra strumentazioni, ausili sanitari e borse di studio per la ricerca. Nel 2016 il Presidente della Repubblica gli ha conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua determinazione ad affrontare la malattia. Un esempio e un sostegno per tutti gli altri malati.

Il 23 e 24 giugno 2018 si è tenuta a Roma presso lo Stadio della fa, con la partecipazione di 35 pazienti provenienti da 6 nazioni, la prima edizione degli “Oncology Games”. Si tratta dell’evento finale dell’omonimo progetto europeo per la promozione dello sport e dell’attività fisica fra i pazienti oncologici- Nato da un’idea di Leonardo Cenci con la sua associazione, coordinato da TUCEP – Tiber Umbria Comett Education Programme, finanziato nell’ambito del programma Erasmus+ Sport. Nonché sostenuto dal CONI con il suo presidente Giovanni Malagò.

Insieme a Rosangela Percoco, Leonardo ha scritto il libro autobiografico “Vivi, ama, corri. Avanti tutta!” (Salani 2018). Leonardo, Leo per gli amici e per chi ha imparato a conoscerlo, è morto lo scorso 30 gennaio a causa della sua malattia. Aveva 46 anni. La sua vita, i suoi sogni e il suo impegno continuano attraverso la sua associazione. Solo l’amore non si consuma: Avanti Tutta! Per maggiori informazioni http://www.avantitutta.org

Chi è Rosangela Percoco

Rosangela Percoco ha fatto l’insegnante, lavorato come copy per alcuni personaggi dei fumetti e diretto il mensile “Lupo Alberto”. Conduce laboratori di scrittura creativa ed ha pubblicato numerosi romanzi. Tra questi ricordiamo “Più o meno qui, vicino al cuore”, “Quel che tiene acceso il tramonto”, “Nato da un aquilone bianco” e “Hai diciott’anni (Sarebbe più facile essere gatti o poeti)”.

Ha espresso il suo coinvolgimento in “Vivi, ama, corri. Avanti tutta!” così: «Vorrei che questo libro respirasse, che gli battesse il cuore. Che fosse coraggioso, che sorridesse fin dalla copertina. Che fosse un inno alla vita, un grazie a ogni giorno che finisce. Che fosse un timone, una medaglia, un paradosso. Vorrei che questo libro fosse Leo».

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