Downton Abbey: recensione del film con Michelle Dockery – #RomaFF14
Last Updated on 06/11/2019
L’Auditorium Parco della Musica apre le sue porte alla famiglia Crawley. Downton Abbey, film tratto dall’omonima serie tv, è stato presentato in anteprima alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Downton Abbey è stata per anni una serie di successo, ideata dall’attore e scrittore Julian Fellowes. A distanza di quattro anni dal series finale uscirà il 24 ottobre un film sequel distribuito da Universal Pictures.
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La trama
A Downton Abbey, residenza della famiglia Crawley, di ospiti illustri ne sono passati tanti nel corso degli anni, ma questa volta a varcare le meravigliose sale del palazzo saranno i sovrani del Regno Unito: Re Giorgio V e la Regina Mary.

Una visita che creerà subbuglio non solo nelle stanze ai piani alti ma anche nei luoghi dove vive la servitù, nuovi scandali e intrighi colpiranno la famiglia Crawley fino a scuotere le stanze dell’intera Downton Abbey.
Il nostro commento
Il rischio principale, quando si porta sul grande schermo un film tratto da una serie tv, è quello di creare una pellicola fan-service esclusivamente ad uso e consumo di chi ha amato la serie. Fortunatamente Downton Abbey è un film, sicuramente per i fan dello show tv, ma anche per tutti quelli che si avvicinano alla magnifica residenza della famiglia Crawley per la prima volta.

Chi entra per la prima volta a Downton Abbey potrà godere dell’attenzione ai dettagli: dai costumi alle scenografie, una perfetta ricostruzione dell’Inghilterra degli anni ’20. Imparando a conoscere una serie di personaggi ottimamente descritti che si fanno amare fin da subito.
Per tutti quelli che invece, negli anni, hanno seguito le vicende della famiglia Crawley sarà una sorta di ritorno a casa, il compimento di un viaggio iniziato nel 2010. Forse una chiusura (ma è presto per dirlo) in cui ogni personaggio compie giunge a quello che sembrerebbe lo stadio finale della sua evoluzione. Engler ha saputo riportare sul grande schermo lo spirito della serie, che non racconta solamente la storia di una famiglia ma ci parla di un mondo che cambia ed evolve.
Ci ritroviamo così insieme ai personaggi che ben conosciamo e a cui la penna di Fellows affida il racconto di questo evento speciale. È un tuffo al cuore rivedere come molti dei protagonisti siano cambiati nel corso degli anni e siamo certi non mancherà qualche lacrima. L’ironia viene affidata come al solito all’arguzia di Lady Violet, una sempre perfetta Maggie Smith
In questa continua evoluzione sociale Downton Abbey si erge immutabile, non come un’àncora, ma come “monumento” di un’epoca che ci ha fatto sognare.
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Classe 198x e una vita passata viaggiando tra i mondi immaginari del cinema, dei libri e dei fumetti. Non ricordo quando ho iniziato a scrivere, ma posso tranquillamente affermare che da quel momento non ho più smesso.