Locus Amoenus, nove artisti alla ricerca del proprio “luogo”
Last Updated on 07/01/2020
Locus Amoenus – I luoghi dell’anima è la nuova mostra collettiva di Medina Roma, visitabile dal 10 al 23 gennaio. In mostra le opere di Gianni Bandinelli, Eleonora Chiarugi, Amani Esseili, Valerio Ferranti, Pavel Pashkin, Rosanna Ponti, QIUENI (Jieun Kim), Paola Risa, Mala Waseem.

Locus Amoenus – I luoghi dell’anima è la nuova mostra collettiva di Medina Roma, visitabile dal 10 al 23 gennaio. In mostra le opere di Gianni Bandinelli, Eleonora Chiarugi, Amani Esseili, Valerio Ferranti, Pavel Pashkin, Rosanna Ponti, QIUENI (Jieun Kim),Paola Risa, Mala Waseem.
Le opere in mostra
Locus Amoenus è un topos della letteratura classica e moderna, significa letteralmente “luogo senza mura”. La maggior parte degli autori lo identificava con quel posto piacevole, quel luogo-nonluogo dove l’anima trovava ristoro e stabilità; il luogo dove i protagonisti delle opere trovavano rifugio dai pericoli, dalle fatiche o dalle pene d’amore. Per Monet era il giardino di Giverny, Gauguin trovò la sua pace su un’isola della Polinesia, mentre Van Gogh trovava ispirazione solo nella natura. Così dalla pace dell’animo e dalla bellezza di luoghi sono nati grandi capolavori che hanno segnato profondamente la storia dell’arte.
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Alla ricerca del proprio Locus Amoenus
Il progetto mette in correlazione opere realizzate con diversi medium. Ogni artista sperimenta la possibilità di ricondurre alla memoria e di imprimere visivamente il proprio Locus Amoenus. L’obiettivo è quello di valorizzare e dare voce all’Io più profondo di ogni artista mettendo in relazione diversi luoghi, reali o meno, che appartengono a ciascun artista.
Orari, costi e indirizzo
Luogo: Medina Roma
Indirizzo: Via Angelo Poliziano 32, Roma.
Date: dal 10 gennaio al 23 gennaio 2020.
Orari: da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13, dalle 15 alle 19.
Vernissage: venerdì 10 gennaio ore 18.
Ingresso: libero.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.