La Sicilia “sottosopra” nelle foto di Gianfranco Ayala
Si apre stasera la fotografica organizzata dall’Istituto Luce Cinecittà, “Gianfranco Ayala – Sicilia Sottosopra”, presso Teatro dei Dioscuri al Quirinale. Settantacinque le immagini in mostra. A cura di Enrico Menduni.

Si apre stasera la mostra fotografica in 75 immagini, organizzata dall’Istituto Luce Cinecittà, Gianfranco Ayala – Sicilia Sottosopra, presso Teatro dei Dioscuri al Quirinale. La scoperta di un fotografo segreto, uno scrigno di immagini tenuto chiuso per 70 anni. A cura di Enrico Menduni.
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Le opere in mostra
La personale racconta la storia di un ragazzo, Gianfranco Ayala, che tra il 1948 e il ’52, tra i 15 e i 19 anni, a Caltanissetta, scatta decine, centinaia di fotografie. Come una passione, come una liberazione. È un talento naturale, sono foto di pura bellezza, sulla città e la campagna, gli adulti e i bambini. Sulla fatica, la povertà, il sorriso della vita. Senza formazione specifica, allievo solo di uno stampatore e di ciò che vede, Ayala incrocia senza saperlo le traiettorie del realismo cinematografico, di Cartier-Bresson, degli street photographers americani. Il ragazzo è amico del ‘professor’ Sciascia; è erede di gestori di solfatare, come Pirandello.La sua storia può essere quella di un racconto di Gesualdo Bufalino, di una vocazione postdatata.
La storia di Gianfranco Ayala, neurologo e docente di livello internazionale
Oggi Gianfranco Ayala ha 87 anni e la mostra Sicilia sottosopra porta per la prima volta a Roma questa promessa della fotografia. E la mostra racconta la storia di Gianfranco Ayala, neurologo e docente di livello internazionale. Che dopo la scuola per volere della famiglia ha studiato medicina, è emigrato in America. Ha abbandonato per sempre la fotografia. Ma non i negativi delle sue foto, e la pellicola di un cortometraggio sulla sua solfatara – che è anch’esso un gioiello – che lo hanno seguito segretamente nei decenni in tutti i suoi spostamenti, come un bagaglio silenzioso, come un appuntamento rimandato. Come una rinuncia traumatica da ricucire. E quando è anziano, Ayala decide di far vedere al mondo quei suoi scatti di decenni prima.
La mostra racconta in 75 immagini, con il corto-gioiello del 1952 ‘Solfara’, interamente restaurato, i luoghi, la gente, le atmosfere della Caltanissetta di Ayala, il suo mondo fisico ed emotivo: luogo di cultura e ruralità, di lavoro, miseria, dolente e bellissima umanità, che è l’Italia dell’immediato dopoguerra. E ancora di più, la naturale felicità del suo sguardo, di fotografie che sembrano esserci state sempre, e che ci guardano per la prima volta.
Orari, costi e indirizzo
Luogo: Teatro dei Dioscuri al Quirinale.
Indirizzo: Via Piacenza, 1, Roma.
Date: dal 29 gennaio al 1 marzo 2020.
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00.
Ingresso: libero.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.