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Hic sunt leones, il fantasy malefico di Max Papeschi in mostra al WeGil

Apre oggi a Roma la mostra Hic sunt leones, il nuovo progetto multimediale di Max Papeschi, in programma sino al 30 agosto 2020 al WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio, nel cuore del quartiere Trastevere di Roma.

Apre oggi a Roma la mostra Hic sunt leones, il nuovo progetto multimediale di Max Papeschi, in programma sino al 30 agosto 2020 al WeGill’hub culturale della Regione Lazio, nel cuore del quartiere Trastevere di Roma. La mostra, a cura di Gianluca Marziani, è promossa dalla Regione Lazio, organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione Maimeri e l’art director Flavia Vago e prodotta da GV Srl.

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Le opere in mostra

Un’installazione multimediale site-specific attraverso cui Papeschi, famoso per lo spietato sarcasmo delle sue opere, mette in scena la propria personale parodia del Ventennio fascista. L’artista, reduce dal tour mondiale di Welcome to North Korea, ha deciso di ripartire con questo nuovo progetto dall’Italia e ha scelto il WeGil per presentare HIC SUNT LEONES in cui dà libero sfogo alla caustica ironia che contraddistingue la sua poetica.

Video d’arte, collage digitali e cut-out figures

L’esposizione raccoglie un video d’arte realizzato in collaborazione con Maurizio Temporincinque stampe realizzate con il collage digitale e due cut-out figures, ultima frontiera installativa di Papeschi. Attraverso accostamenti dissonanti, l’artista demolisce completamente il mito autoritario fascista, svelando la banalità del male insito in esso. Con le sue opere, sovverte la semiotica e invita il visitatore a ridere dei “leones” e in generale delle proprie paure. Individuando nello scherno l’arma più efficace per superare i propri timori e avviarsi verso la ripresa.

A completare il percorso espositivo, una selezione di sessanta opere tra le più celebri della produzione papeschiana. Da NaziSexyMouse a Just Married, passando per i progetti La Sociétè du Spectacle e From Hiroshima with Love. Fino ai più recenti The Leader is Present The Golden Cage. Ci sarà anche il video d’arte It’s All DEVO, sempre in collaborazione con Tamporin, creato per l’omonimo brano di Gerald Casale, cantautore statunitense dei DEVO.

Topo Gigio, Mickey Mouse ed Hello Kitty diventano simboli del male

Nell’arte di Papeschi, attraverso l’accostamento di immagini patinate e simboli del male, emergono le conseguenze storiche e culturali più estreme provocate dai regimi totalitari prima e dal consumismo poi. Così Topo Gigio, che l’artista identifica quale emblema nazionale del Bene, è in tenuta marziale in HIC SUNT LEONES. Mickey Mouse indossa la divisa nazista in NaziFuckingMouse. Mentre Hello Kitty è sotto arresto in Hell-O-Kitty. Per From Hiroshima with Love e La Société du Spectacle Papeschi s’ispira alla letteratura di George Orwell, per la prima, che affronta la tematica del controllo della storia, e di Guy Debord, per la seconda, in cui l’artista si occupa della distorsione della percezione generata dalla televisione.

Alcune opere di Max Papeschi

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