Hypnotized singolo dell’anno. In top ten, tra gli italiani, Ghali, Irama e Amoroso con Boomdabash
Sul podio, oltre a Hypnotized, “Breaking”del dj e produttore tedesco Topic feat. A7S, e “In your eyes” del cantautore canadese The Weeknd. Soltanto tre gli artisti italiani presenti nella Top 10: Ghali alla posizione n. 5, Irama alla n. 7 e i Boomdabash con Alessandra Amoroso alla n. 8.

Hypnotized si aggiudica la prima posizione della Top 100 of The Year 2020 – la classifica dei singoli più ascoltati in radio nel 2020 in Italia, secondo i dati rilevati da Radiomonitor dal 1 gennaio al 6 dicembre. Un successo, quello del brano, che è il frutto dell’unione artistica tra il disc jockey e produttore discografico tedesco Purple Disco Machine – pseudonimo di Tino Piontek – e i Sophie and The Giant, band britannica. Nelle radio italiane dall’8 maggio, il brano è stato trasmesso 85.201 volte da 256 emittenti in FM. Tra i network, R101, RDS e Radio 105 sono quelli che l’hanno programmato con maggiore frequenza.
Topic feat. A7S e The Weeknd sul podio
Sul podio, in seconda posizione, “Breaking” (Universal) del dj e produttore tedesco Topic feat. A7S (88194 passaggi su 250 emittenti). A seguire “In your eyes” (Universal) del cantautore canadese The Weeknd (78464 passaggi su 260 emittenti). Soltanto tre gli artisti italiani presenti nella Top 10: Ghali alla posizione n. 5, Irama alla n. 7 e i Boomdabash con Alessandra Amoroso alla n. 8. Delle tre case discografiche major, Universal si aggiudica il primato, registrando un market share del 42,01%, seguita da Sony (23,44%) e Warner (23,15%).
Tra gli artisti italiani emergenti, Anna, Madame e Tecla
La classifica degli artisti italiani emergenti più trasmessi in radio vede in prima posizione Anna con “Bando” (Virgin Records), prima anche fra gli esordienti (quelli che per la prima volta sono stati regolarmente trasmessi in radio), seguita da Madame con “Baby” (Sugar music) e Tecla con “8 Marzo” (Rusty Records).
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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