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Rino Gaetano compie 70 anni: la verità sulla morte e le sue cinque canzoni più belle

Last Updated on 28/10/2020

Rino Gaetano nacque a Crotone il 29 ottobre 1950. Cantautore e scrittore, viene ricordato e amato ancora oggi per la sua voce ruvida e per i suoi testi di denuncia sociale, solo apparentemente leggeri. Morì a Roma il 2 giugno 1981 a causa di un tragico incidente stradale...

Rino Gaetano, all’anagrafe Salvatore Antonio Gaetano, nacque a Crotone il 29 ottobre 1950. Cantautore italiano e scrittore, viene ricordato e amato ancora oggi per la sua voce ruvida e per i suoi testi di denuncia sociale, seppur apparentemente leggeri, per la denuncia sociale spesso celata dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati. Morì a Roma il 2 giugno 1981 a causa di un tragico incidente stradale.

Gli studi e l’inizio della carriera

Nel marzo del 1960, quando l’artista aveva appena dieci anni, la famiglia si trasferì a Roma per motivi legati al lavoro dei genitori. L’anno dopo Rino fu mandato a studiare nel seminario della Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni, in provincia di Terni. Nel 1967 Gaetano tornò nella capitale, dapprima in via Cimone nel quartiere Monte Sacro e successivamente, dal 1970, in via Nomentana Nuova. Nel 1969 Rino si avvicinò al teatro e iniziò a frequentare il Folkstudio, noto locale romano dove si esibivano molti giovani artisti. Qui conobbe Antonello Venditti, Ernesto Bassignano e Francesco De Gregori. Gaetano nel frattempo si diplomò in ragioneria. Per via dei problemi economici della famiglia, il padre cercò spesso di indirizzarlo verso questo lavoro. Ma già allora Rino sapeva che la musica sarebbe stata la sua vera ragione di vita.

L’incidente in via Nomentana

La carriera e la vita di Rino Gaetano, dopo sei album in studio, il primo nel 1974 e l’ultimo nel 1980, si interruppero il 2 giugno 1981 all’età di trent’anni in seguito a un incidente stradale. Dopo una serata passata nei locali, stava tornando a casa da solo a bordo della sua auto. Alle 3:55, mentre percorreva via Nomentana, all’altezza dell’incrocio con via Carlo Fea, invase con la sua vettura la corsia opposta. Un camionista che sopraggiungeva nell’altro senso di marcia provò a suonare il clacson, ma l’urto con il mezzo pesante fu inevitabile. Gaetano batté violentemente la testa contro il parabrezza, sfondandolo, mentre l’impatto del petto sul volante e il cruscotto fu violentissimo. Quando arrivarono i mezzi di soccorso, Gaetano era già in coma.

Gli ospedali e i funerali

Il Policlinico Umberto I non aveva un reparto attrezzato per gli interventi d’urgenza sui craniolesi, così il medico di turno si mise alla ricerca di un’altra struttura dotata di un reparto di traumatologia cranica. Vennero contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si riuscì a trovare un posto disponibile. Da qui si aprirono lunghe polemiche per il mancato ricovero e venne aperta un’inchiesta giudiziaria e presentata un’interrogazione parlamentare.

Finalmente ricoverato al Gemelli, Gaetano morì comunque alle sei del mattino. I funerali si tennero il 4 giugno nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, dove Gaetano avrebbe dovuto sposarsi di lì a poco. Le spoglie vennero poi trasferite al cimitero del Verano.

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