Tanti auguri Pino Daniele, un grande evento per festeggiare i suoi 65/66 anni
“Je sto vicino a te 65/66”, ideato dal fratello Nello, ricorderà il 19 marzo i 65 anni, non festeggiati nel 2020 e i 66 anni che il Nero a metà avrebbe compiuto. Tra gli ospiti, Mario Biondi, Eugenio Bennato, Bobby Solo, Pietra Montecorvino e Eugenio Finardi…

Un memorial per due compleanni, ma in versione PAD, ovvero Pino Daniele A Distanza. “Je sto vicino a te”, ideato dal fratello Nello, direttore artistico Federico Vacalebre, ricorderà il 19 marzo i 65 anni, non festeggiati nel 2020 e i 66 anni che il Nero a metà avrebbe compiuto (Napoli, 19 marzo 1955). “Je sto vicino a te 65/66” andrà in onda alle 21, su Canale 21, dal Teatro Palapartenope, in questa doppia edizione fortemente voluta da Rino Manna, patron dell’ultima ‘casa’ del Nero a Metà.
Da Mario Biondi a Tony Esposito, gli ospiti per ricordare Pino Daniele
Ci saranno Mario Biondi, Eugenio Bennato, Bobby Solo, Pietra Montecorvino, Eugenio Finardi, le Ebbanesis, Francesco Baccini, Roberto Colella, il Giardino dei Semplici, Cristina Cafiero ed anche Tullio De Piscopo e Tony Esposito, due colonne del supergruppo di “Vai mo'”. Anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, che ha voluto “Maggio se ne va” nella colonna sonora della serie “Il commissario Ricciardi”. Omaggio inoltre dall’America, con Fabrizio Sotti che sta per dare alle stampe un “Pino Daniele tribute” con Peter Erskine e Rachel Z, che furono accanto al cantautore dal vivo e su disco. La serata sarà condotta da Gianni Simeoli e Noemi Gherrero.
“Ai 65 anni non ci eravamo dimenticati di te, ai 66 gli auguri sono doppi”
“Buon compleanno Pino! – è il messaggio di Nello Daniele – Ai 65 anni non ci eravamo dimenticati di te, ai 66 gli auguri sono doppi. Ma ai 67 ci ritroveremo qui, il giorno è sempre quello, 19 marzo 2022, come il luogo, il Palapartenope, le canzoni e lo spirito che portiamo dentro: un modo per dirti siamo vicini a te, per chiederti di stare vicino a noi. Niente Pad, però, l’anno prossimo: tutti in presenza, assembrati come una volta, ai tuoi concerti che portiamo nel cuore”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.