Giornate FAI di Primavera: cosa vedere a Roma e nel Lazio il 15 e 16 maggio
Appuntamento sabato 15 e domenica 16 maggio con la 29ª edizione delle Giornate FAI di Primavera. Anche quest’anno la grande manifestazione di piazza del Fondo Ambiente Italiano torna a coinvolgere gli italiani nell’entusiasmante scoperta delle bellezze che ci circondano.

Appuntamento sabato 15 e domenica 16 maggio con la 29ª edizione delle Giornate FAI di Primavera, il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo l’ultimo periodo di lockdown. Anche quest’anno la grande manifestazione di piazza del Fondo Ambiente Italiano torna a coinvolgere gli italiani nell’entusiasmante scoperta delle bellezze che ci circondano. Saranno aperti 600 luoghi in 300 città e 19 regioni, molti dei quali poco conosciuti o accessibili in via eccezionale. Ovviamente visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti.
Cosa vedere a Roma e nel Lazio
Da non perdere la segreta inaccessibile Villa del Vascello, sul colle del Gianicolo, sede del Grande Oriente d’Italia, la più antica istituzione massonica del Paese. Fu progettata nel Seicento da Plautilla Bricci, probabilmente la prima “architettrice” della storia. Ma ci sarà anche Palazzo Borromeo, che ospita l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede sin dal 1929: è l’unica Ambasciata al mondo che si trovi nella Capitale del medesimo Stato che rappresenta. Nonché la splendida Villa Blanc, sede della Luiss, voluta dal barone Alberto Blanc, dopo la nomina a Ministro degli Esteri del Governo Crispi nel 1895, nel parco su via Nomentana che segna un momento di grande interesse per la Roma di fine Ottocento. Nel Lazio da visitare c’è anche Bagnoregio, paese situato tra Orvieto e Bolsena e circondato dalla Valle dei Calanchi, risale all’età pre-etrusca.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter.
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.