Ai Musei di Villa Torlonia i dipinti di Piero Raspi e 26 incisioni creative
A Casino dei Principi la prima antologica romana di Piero Raspi ripercorre l’evoluzione artistica del pittore spoletino dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Duemila. A Casina delle Civette, invece, 26 opere, nate dalla collaborazione di artisti di differenti paesi, testimoniano la ricerca di un linguaggio comune sull’arte incisoria

Doppia apertura a ottobre per i Musei di Villa Torlonia. A Casino dei Principi la prima antologica romana di Piero Raspi ripercorre l’evoluzione artistica del pittore spoletino dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Duemila. A Casina delle Civette, invece, 26 opere, nate dalla collaborazione di artisti di differenti paesi, testimoniano la ricerca di un linguaggio comune sull’arte incisoria.
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Piero Raspi dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005

La prima antologica romana di uno dei protagonisti del periodo informale italiano ripercorre l’evoluzione artistica del pittore spoletino. Le opere vanno dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Duemila. L’esposizione vuole raccontare la vicenda di mezzo secolo di pittura di un artista di cui hanno scritto alcuni dei più importanti critici della sua e anche della nostra epoca, come Francesco Arcangeli, Giulio Carlo Argan, Maurizio Calvesi, Giovanni Carandente, Flavio Caroli, Enrico Crispolti, Pierre Restany. Dal 29 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.
Le opere in mostra
La mostra segue un andamento cronologico prevedendo la presenza di dipinti dell’epoca informale (1955-1961), opere e carte realizzate tra metà anni Sessanta e fine Settanta e i monocromi prodotti principalmente tra gli anni Novanta e Duemila. Tra i dipinti più significativi vanno ricordati, tra gli altri, Paesaggio verde del 1955 che segna l’inizio del periodo informale, Frontale del 1960 con il quale vinse l’VIII° edizione del Premio Spoleto, Opéra Comique del 1964 presente alla XXXII° Biennale d’Arte di Venezia e Aphia del 1978 data di avvio della pittura monocolore.
Alfabeti riflessi. Arte e scrittura oltre i confini

A Casina delle Civette 26 opere, nate dalla collaborazione di artisti di differenti paesi, testimoniano la ricerca di un linguaggio comune sull’arte incisoria. Queste, realizzate a quattro mani, racchiudono tutte una doppia identità creativa. La calligrafia araba, realizzata da Usama Saad, artista italo-egiziano, è stata utilizzata come quinta simbolica che accoglie la spiccata individualità con cui le artiste provenienti dal Bangladesh, Canada, Cina, Finlandia, Iran, Italia, Polonia, Tunisia e USA sono intervenute con proprie tecniche, stili e alfabeti diversi. Dal 20 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022.
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