Madres paralelas, una grande Penelope Cruz per il nuovo piccolo capolavoro di Almodovar
Dopo il successo a Venezia 78 e la più che meritata Coppa Volpi per la sua protagonista Penélope Cruz, esce oggi nei cinema italiani Madres paralelas, ottima sintesi del grande cinema di Pedro Almodóvar. Un film toccante, che strappa lacrime e sorrisi, con due ottime attrici, la Cruz e Milena Smit, e due forti storie che si intrecciano indissolubilmente.

Dopo il successo a Venezia 78 e la più che meritata Coppa Volpi per la sua protagonista Penélope Cruz, esce oggi nei cinema italiani Madre paralelas, ottima sintesi del grande cinema di Pedro Almodóvar. Un film toccante, che strappa lacrime e sorrisi, con due ottime attrici, la Cruz e Milena Smit, e due forti storie che si intrecciano indissolubilmente. A far da sfondo anche la guerra civile spagnola e le sue ferite inferte ancora aperte e dolorose. Regia di Pedro Almodóvar. Un film con Rossy De Palma, Penélope Cruz, Milena Smit, Aitana Sánchez-Gijón, Israel Elejalde. Genere Drammatico, – Spagna, 2021, durata 120 minuti. Distribuito da Warner Bros Italia.
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La sinossi di Madres paralelas
Due donne, Janis e Ana, condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe.
Il trailer del film
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.