Samusà, l’amarcord di Virginia Raffaele di nuovo in tour
Dopo la brusca interruzione dovuta alla pandemia, Virginia Raffaele è tornata finalmente nei teatri con Samusà, il suo nuovo sorprendente spettacolo. E farà tappa anche presso il Teatro Brancaccio di Roma dal 3 al 15 maggio

Dopo la brusca interruzione dovuta alla pandemia, Virginia Raffaele è tornata finalmente nei teatri con Samusà, il suo nuovo sorprendente spettacolo. E farà tappa anche presso il Teatro Brancaccio di Roma dal 3 al 15 maggio.
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Al netto del lockdown, sono stati due anni intensi per Virginia, divisa tra televisione e cinema dove si prepara a debuttare come protagonista di un film nel 2022 e ha dato la voce a personaggi dei cartoni animati come Morticia de La Famiglia Addams e i Croods. Ma, appena è stato possibile, l’attrice e performer romana è tornata a dare vita a questo spettacolo che così tanto racchiude della sua arte e della sua vita.
I ricordi di Virginia
Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale, il luna park e da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.
“Le attrazioni sono io e siete voi”
“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.
Ad arricchire l’impianto scenico originale, alcuni degli schizzi dipinti dalla stessa Virginia. La regia si avvale della firma di Federico Tiezzi. Samusà è scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, con Federico Tiezzi. Samusà è prodotto da ITC2000.
Le altre date
Tra le prossime date, il 28 e il 29 aprile a Senigallia, dal 3 al 15 maggio a Roma, il 17 e 18 maggio a Prato, dal 20 al 22 maggio a Firenze.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.