The Cinema Investigation, in mostra il cinema secondo Francesco Zavattari
Sino al 29 giugno, presso la Casa del Cinema di Roma, appuntamento con The Cinema Investigation, che comprende circa 300 scatti dell’artista toscano di fama internazionale Francesco Zavattari…

Sino al 29 giugno, presso la Casa del Cinema di Roma, appuntamento con The Cinema Investigation, progetto espositivo concepito in collaborazione con il prestigioso The Cinema Museum di Londra. A fare da trait d’union, l’artista toscano di fama internazionale Francesco Zavattari, che con entrambe le realtà condivide già da tempo intenti e progetti espositivi.
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Le fotografie in mostra
Si tratta di una mostra fotografica itinerante con circa 300 scatti che dalla Casa del Cinema di Roma si sposterà appunto al Cinema Museum di Londra. L’obiettivo è quello indagare non solo due luoghi in cui il cinema è assoluto protagonista, ma anche i volti di coloro che vi lavorano quotidianamente e dei visitatori che ne percorrono le sale. Pensato a quattro mani con il direttore della Casa Giorgio Gosetti, l’allestimento intende omaggiare lo stilema cinematografico dell‘indagine. I suoi complessi collage, infatti, sembrano in grado di accogliere le persone in modo profondamente immersivo.
“Oltre trecento fra scatti e appunti connessi tra loro da fili di lana”
״Sono oltre trecento fra scatti e appunti connessi tra loro da fili di lana – spiega Francesco Zavattari – tesi a unire virtualmente e fisicamente spazi e persone in differenti Paesi. Quel filo sottile e tenace è un po’ la mia firma espressiva. E qui connette uno sviluppo progettuale di oltre due anni che ha visto molteplici shooting realizzati nelle due location fra gennaio 2020 e questo stesso maggio”.
“La passione e la creatività di Zavattari – dice il direttore della Casa del Cinema, Giorgio Gosetti – ci ha sedotto fin dal primo incontro. E ha dato vita a una vera e propria indagine fotografica che in alcuni momenti ha ricordato la soggettività della visione cara all’Antonioni di Blow Up. Cosa vediamo quando guardiamo?”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.