“Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo”, la nuova mostra di Palazzo delle Esposizioni
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, la nuova mostra di Palazzo delle Esposizioni dal 19 ottobre al 26 febbraio. In mostra centinaia di fotografie originali, filmati, libri, documenti, costumi, musiche, canti, progetti, oggetti…

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano la figura del regista, scrittore e artista nelle rispettive sedi museali, con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso, dal titolo Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo, che avrà luogo dal 19 ottobre al 26 febbraio.
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Le opere in mostra “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo”
In mostra centinaia di fotografie originali, filmati, libri, documenti, costumi, musiche, canti, progetti, oggetti, e un laboratorio in atto di letture, incontri, suoni. Un percorso che intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici di approfondimento autonome. Tutte concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo.
La mostra di Palazzo delle Esposizioni indaga Pasolini come corpo poetico
La mostra di Palazzo delle Esposizioni indaga Pasolini come corpo poetico. Mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola. In questa mostra Pasolini è visto in una condizione radicale di autore, sempre vissuta in una dimensione di fisicità come pienezza, splendore e tragedia. In un amore estremo per la vita e per la realtà e in una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi, alle convenzioni e ad ogni normalizzazione delle caratteristiche dei singoli e delle diverse forme dell’eros.
Il miracolo della diversità irriducibile dei volti e di un pensare anarchico
A Palazzo delle Esposizioni, attraverso Pasolini, appare il miracolo della diversità irriducibile dei volti e di un pensare anarchico; la sacralità della donna, delle negritudini, del Sud visto come orizzonte di alterità e salvezza. È la forza selvaggia, barbara ed estrema, del dire di Pasolini, e il feroce dileggio subito per la sua diversità; l’amore o lo struggimento per le lingue non addomesticate, per i dialetti e le parlate, per la progressiva scomparsa, causata dall’omologazione televisiva, delle voci e dei canti del popolo; per i vestimenti scomparsi dalla terra e per la centralità della povertà come dimensione umana reale di fronte all’irrealtà alienata del consumismo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.