“Bōchōtei. Vite all’ombra del muro. Enrico Graziani” al Museo delle Mura di Roma
La mostra fotografica “Bōchōtei – Vite all’ombra del muro. Enrico Graziani”, ospitata nel Museo delle Mura dall’11 marzo al 14 maggio 2023, è il risultato di un reportage realizzato da Enrico Graziani, fisico delle particelle di professione e fotografo per passione, nel Giappone nord-orientale

La mostra fotografica “Bōchōtei – Vite all’ombra del muro. Enrico Graziani”, ospitata a Roma nella suggestiva cornice del Museo delle Mura dall’11 marzo al 14 maggio 2023, è il risultato di un reportage realizzato da Enrico Graziani, fisico delle particelle di professione e fotografo per passione, nel Giappone nord-orientale. La data di apertura della mostra coincide con l’anniversario del grande terremoto e del grande tsunami del 2011 e lo spazio museale che la ospita è oltremodo congeniale, in quanto il Museo delle Mura ha sede nella Porta San Sebastiano, una delle più grandi e meglio conservate all’interno delle Mura Aureliane.
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Le fotografie in mostra
La mostra contiene quarantadue fotografie di vario formato, scattate prevalentemente nelle città e nei dintorni di Kesennuma e Rikuzen Takata, ed è tematicamente suddivisa in più categorie. Una parte è dedicata all’impatto architettonico dei bōchōtei, muri imponenti, di varia dimensione, forma e struttura, che incombono brutalmente sulle vite degli abitanti, con effetti anche spettacolari e talvolta persino estetici.
Focus anche sulle attività lavorative a cui i residenti sono dediti
Un’altra sezione della mostra illustra le attività lavorative a cui la popolazione residente è dedita, con un’economia locale basata quasi interamente sulla pesca e sulla lavorazione del pescato. Particolare importanza assume il porto peschereccio di Kesennuma, distrutto dallo Tsunami e poi risorto. Una serie di fotografie è dedicata alla vita quotidiana degli abitanti in città che hanno vissuto un drammatico tempo zero e sono poi coraggiosamente ripartite.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.