Bon Appétit, le opere dell’iraniana Afarin Sajedi alla Dorothy Circus Gallert
La Dorothy Circus Gallery di Roma riprende il proprio programma espositivo “The Year of Freedom” con il nuovo solo show dell’artista Iraniana Afarin Sajedi, celebrata per le sue opere evocative e culturalmente ricche

La Dorothy Circus Gallery di Roma riprende il proprio programma espositivo “The Year of Freedom” con il nuovo solo show dell’artista Iraniana Afarin Sajedi. Sajedi, celebrata per le sue opere evocative e culturalmente ricche. Intitolata “Bon Appétit”, la collezione promette un’esperienza coinvolgente, dando vita a una fusione di ispirazione rinascimentale con sensibilità moderne.
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Le opere in mostra
La genialità artistica di Sajedi brilla in questa serie, un arazzo intessuto con riferimenti culturali e adornato di dettagli stravaganti. Ogni opera risuona con emozioni profonde, invitando gli spettatori a immergersi nei complessi strati di significato accuratamente intrecciati con ciascun simbolo scelto meticolosamente dall’artista per le sue composizioni complesse.
La sua nuova personale renderà omaggio non solo all’opulenza rinascimentale ma anche all’arte Rococó. L’artista, che ora vive a Parigi, ha fatto sua l’atmosfera francese e ha reinterpretato la figura di Maria Antonietta in modo assolutamente personale ed estremamente contemporaneo.
Una palette di colori ispirata al rococò amplifica l’impatto dei temi cari alla femminilità
Proprio l’infusione di una palette di colori ispirata al rococò amplifica l’impatto dei temi cari alla femminilità, che hanno sempre occupato un posto speciale nel cuore dell’artista. Attraverso la sua rappresentazione distintiva di personaggi vestiti con costumi elaborati e non convenzionali, Sajedi non solo celebra la loro forza e resilienza, ma riflette anche il suo temperamento appassionato e la sua eredità culturale.
Sajedi ci spinge a confrontarci con i nostri appetiti, desideri e fragilità
Attraverso il simbolismo del cuore e l’atto rituale del pranzo, Sajedi ci spinge a confrontarci con i nostri appetiti, desideri e fragilità. In modo intrigante, Sajedi utilizza un linguaggio unico di simboli, dove fiori, carne e sangue fungono da potenti metafore per la natura effimera della vita. Ogni elemento agisce come un toccante ricordo dell’essenza fugace dell’esistenza e della natura profonda, spesso controversa, dell’umanità.
“Bon Appétit” sarà un’esperienza trasformativa per i collezionisti e gli appassionati d’arte, offrendo un affascinante viaggio attraverso la ricca trama della visione creativa di AfarinSajedi. Questa mostra è una testimonianza della dedizione incrollabile di Sajedi nel superare i limiti artistici e della sua capacità di suscitare emozioni potenti attraverso la sua arte.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.