Gatsby in Rome: all’Esquilino tornano gli anni Venti
Last Updated on 22/05/2017
Un viaggio nella Roma degli Anni Venti con un turista d’eccezione: Jay Gatsby, grande personaggio del romanzo “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald, la cui storia è ambientata a New York e a Long Island durante l’estate del 1922. Il personaggio, fatto rivivere cinematograficamente nelle splendide interpretazioni di Robert Redford (1974) prima e di Leonardo DiCaprio (2013) dopo, è il protagonista della nuova personale dell’artista, ritrattista e illustratore Roberto Di Costanzo.
IL VERNISSAGE – “Gatsby in Rome” ha aperto con un vernissage a tema, con imprenditori, giornalisti e artisti in stile anni Venti. Tra i presenti, anche gli attori Francesco Castiglione, attualmente sul set di Don Matteo, e Marcello Maietta, uno dei protagonisti della fiction Rai Il paradiso delle signore.
L’esposizione sarà visitabile sino all’ 1 giugno presso il Gatsby Cafè, in Piazza Vittorio Emanuele 106, presso l’ex cappellificio Venturini, nuovo cuore pulsante del quartiere Esquilino di Roma. L’esposizione, che si compone di otto illustrazioni ad inchiostro di china ed acquarello, intende rievocare i protagonisti della celebre opera letteraria in un visionario tour romano.
Allievo del Maestro Piero Tosi, esperto di filologia del costume, l’artista farà viaggiare Gatsby e Daisy in un immaginario tour nella Roma degli Anni Venti, come coronamento della loro tormentata storia d’amore. Sono state immortalate da Roberto Di Costanzo la strada dell’arte capitolina, via Margutta, ma anche la centralissima Coppedé, nonché i più rinomati scorci del centro, come la lussuosa Piazza di Spagna, e i più iconici luoghi capitolini, come il Gianicolo e l’Esquilino da cui parte il viaggio.
“Ho immaginato Jay e Daisy mano nella mano nella romantica Roma – spiega l’artista – per offrire una nuova avventura ad una storia d’amore. I personaggi cammineranno per le strade di una Roma che non esiste più, di un secolo fa, fatta di sogni e di emozioni, di speranze e di voglia di ricominciare”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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