“Alberto Burri e il Grande Cretto di Gibellina” al Museo Carlo Bilotti
Last Updated on 09/05/2019
Per la prima volta il “Grande Cretto” di Gibellina è protagonista di una importante mostra di Alberto Burri, un’opera che il maestro ha concepito e realizzato quale sudario bianco per ricoprire le macerie della Gibellina distrutta dal terremoto del 1968. Creando così l’opera di Land Art più grande al mondo.
La mostra “La Ferita della Bellezza. Alberto Burri e il Grande Cretto di Gibellina” sarà inaugurata venerdì 22 marzo alle ore 18.30 al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, Roma. E sarà visitabile sino al 9 giugno. Un progetto espositivo promosso da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Curato da Massimo Recalcati e con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi di Magonza Editore.
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La mostra su Alberto Burri al Museo Carlo Bilotti di Roma
La mostra, partendo da questo grande intervento artistico di Gibellina, analizza tutto il percorso creativo dell’artista con una selezione di lavori esemplari, letti in relazione alla poetica della ferita. Tema che nell’interpretazione di Massimo Recalcati attraversa l’intera opera del maestro umbro.
Culmine del percorso interpretativo sono le fotografie in bianco e nero di Aurelio Amendola sul Grande Cretto e il video di Petra Noordkamp prodotto e presentato nel 2015 dal Guggenheim Museum di New York, in occasione della grande retrospettiva The “Trauma of Painting” dedicata ad Alberto Burri.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.