Artificae Plantae, fiori e colori per 26 artisti
Last Updated on 09/05/2019
Aprirà venerdì 26 aprile, alle ore 18.30, “Artificae Plantae – mostra di Simulacraceae del genere Arte Factus”

Aprirà venerdì 26 aprile, alle ore 18.30, “Artificae Plantae – mostra di Simulacraceae del genere Arte Factus”. Una nuova collettiva presso la galleria/palestra d’arte Afnakafna, via della Fontana 19/20 (Roma), a cura di Antonella Caraceni. Visitabile sino al 12 maggio.
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Le opere in mostra
In mostra le opere dedicata ai fiori di 26 artisti attivi nel panorama italiano e internazionale. Parliamo di Anne Angelshaug, Antonella Caraceni, Beniamino Leone, Cristina Bazolli, Daria Palotti, Debora Malis, Gerlanda di Francia, Gianluca “Tenia” Gambino, Ingrid Pintau, Ixie Darkonn, Krayon, Ksenja Laginja, Leila Ferrante, Littlepoints…, Luciano Civettini, Marco Rea, Mauro Molle, Mr. Klevra, Mr. Wany, omino71, Paolo Cristofoletti, Paolo Pilotti, Silvia Faieta, Stefano Bolcato, Stella Tasca, Valentina Zummo.
I fiori nella storia dell’arte
Da sempre ai fiori viene attribuita una simbologia precisa, quasi un linguaggio muto. Dal giglio della purezza alla rossa rosa della passione. Perfino Van Gogh dipinse la famosa serie dei girasoli nell’attesa dell’amico Gauguin, per decorare la sua stanza, come segnale di devozione. Fiori carichi di significati e non solo elemento decorativo. Monet dipinge ossessivamente le sue ninfee che tradizionalmente rappresentano purezza, rarità e castità. Il giglio che l’angelo porge a Maria nell’annunciazione di Leonardo ha un ruolo centrale nel racconto.
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Le opere in mostra
Sarà bello vedere come i nostri artisti hanno interpretato questo tema, apparentemente banale, ma che offre un universo di colori e simbologie, coniugato in modo personale. Lo incontriamo nel naturalismo di Anne Angelshaug, giovane artista norvegese, influenzato dal fumetto e dal tattoo con Mr.Wany, negli spruzzi di colore nelle oniriche immagini di Marco Rea, ritmato con precisionegeometrica nell’opera di Krayon. Insomma, una serra di fiori artificiali, cioè creati ad arte, per accogliere una Primavera artistica che profuma di rinnovata energia.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.