Roma – Un incredibile affresco nella chiesa di Sant’Alessio all’Aventino
Last Updated on 01/07/2019
Nascosto da un muro per quasi 900 anni, riemerge a Roma in un’intercapedine, un grande affresco medievale dai lucenti colori in incredibile stato di conservazione

Una eccezionale scoperta è stata fatta a Roma, nella chiesa di Sant’Alessio all’Aventino. Nascosto da un muro per quasi 900 anni, è riemerso in un’intercapedine un grande affresco medievale dai lucenti colori in incredibile stato di conservazione. Questo riproduce un pellegrino con un grande mantello color porpora. E con la mano alzata quasi a voler presentare la maestà del Cristo che accanto a lui benedice i fedeli.
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L’incredibile scoperta nella chiesa di Sant’Alessio dell’Aventino
“Un ritrovamento assolutamente eccezionale”, ha spiegato all’Ansa la storica dell’arte Claudia Viggiani, autrice della scoperta, “anche per l’iconografia rarissima dei due personaggi che si riconoscono nella parte del dipinto al momento visibile, con tutta probabilità proprio Sant’ Alessio e il Cristo pellegrino”. Il dipinto, assolutamente inedito, è stato messo in sicurezza dalla restauratrice Susanna Sarmati con un progetto finanziato dalla Soprintendenza Speciale di Roma guidata da Francesco Prosperetti.
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Un affresco medievale di quasi 900 anni rimasto intatto
Riferibile alla metà del XII secolo, l’affresco è realizzato su sfondo nero e inquadrato da una cornice policroma di “eccezionale raffinatezza e dai colori ancora incredibilmente intatti”. Anzi, come sottolinea la restauratrice Sarmati, “In nessun affresco medievale si è mai vista una cornice così ben conservata”. Attualmente il dipinto misura 90 centimetri di larghezza per oltre 4 metri di altezza. Un’altra porzione, grande almeno altrettanto, è ancora nascosta dal muro. La storica dell’arte è decisa a riportarla alla luce: “Lo dobbiamo ai romani – dice – e ci aspettiamo ancora sorprese”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
In realtà si tratta di una “riscoperta” dato che l’affresco già si conosceva da almeno dieci anni! La studiosa pubblicò un articolo anni fa su questa affresco con San’Alessio e Cristo pellegrino! In ogni caso bellissimo!
Grazie per la precisazione, Federica!