Roma sotterranea: il mistero della Necropoli di San Paolo
La Necropoli di San Paolo si trova nell’area compresa tra la Rupe di S. Paolo e l’ansa del Tevere. Qui si addensava una grande necropoli le cui tombe si disponevano lungo la via Ostiense

La Necropoli di San Paolo si trova nell’area compresa tra la Rupe di S. Paolo e l’ansa del Tevere. Qui si addensava una grande necropoli le cui tombe si disponevano lungo la via Ostiense. Attorno a questa quale si articolò la prima area di culto e la successiva basilica paleocristiana.
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La Basilica di S. Paolo fuori le mura
La Basilica di S. Paolo fuori le mura, oggi al centro di un’area urbanizzata a circa 2 km dalle Mura di Aureliano, sorgeva nell’antichità in una vasta pianura alluvionale sulle rive del Tevere attraversata dalla via Ostiense.
Gran parte di questa necropoli che si suppone ancora conservata nel sottosuolo e la cui estensione non è mai stata completamente perimetrata, deve ancora essere indagata. Nel Settecento furono messe in luce alcune tombe, altre ne furono scoperte successivamente in varie riprese. Degni di nota sono soprattutto i ritrovamenti degli anni 1859 e 1872 nella vigna Villani, all’angolo tra la via Ostiense e la via delle Sette Chiese.
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Le scoperte durante i lavori del 1917/18
Solo negli anni 1917/18 i lavori di allargamento della via Ostiense hanno permesso una più puntuale documentazione. Le tombe seguono l’andamento nord/sud dell’asse della via Ostiense e dimostrano una continuità d’uso dal I sec.a.C. al IV sec.d.C., documentando il passaggio tra l’uso del rito funerario dell’incinerazione e quello dell’inumazione, tra la fine dell’età repubblicana, il I secolo dell’impero ed il successivo II secolo.
Nell’ambito delle sistemazioni delle aree basilicali per la celebrazione del Grande Giubileo del 2000, il settore del sepolcreto scavato negli anni 1917/18, dopo un intervento di restauro e la realizzazione di una idonea copertura, è stato annesso all’area verde del Parco Schuster.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.