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“Corrado Cagli. Folgorazioni e Mutazioni”, dall’8 novembre a Palazzo Cipolla

Si apre venerdì 8 novembre, negli spazi del Museo di Palazzo Cipolla, in via del Corso a Roma, la mostra retrospettiva antologica dal titolo “Corrado Cagli. Folgorazioni e Mutazioni”. Sarà visitabile sino al 6 gennaio 2020

Si apre venerdì 8 novembre, negli spazi del Museo di Palazzo Cipolla, in via del Corso a Roma, la mostra retrospettiva antologica dal titolo “Corrado Cagli. Folgorazioni e Mutazioni”. L’esposizione, dedicata alla vasta produzione dell’artista, sarà visitabile sino al 6 gennaio 2020.

L’esposizione è curata da Bruno Corà, storico e critico, Presidente della Fondazione Burri. Realizzata in collaborazione con l’Archivio Cagli, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Ed organizzata da Poema S.p.A. con il supporto di Comediarting.

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Le opere in mostra

La mostra presenta un ampio repertorio di dipinti scelti oltre a un cospicuo corpus di disegni, sculture, bozzetti e costumi teatrali, arazzi e grafiche. Un totale di circa 200 opere provenienti da importanti istituzioni e prestigiose collezioni private. La mostra ricostruisce nella sua interezza la vasta attività creativa di uno dei maggiori protagonisti del dibattito artistico italiano e internazionale del XX secolo. Inoltre riporta Cagli a Roma dopo la personale del ’99 della galleria Archivio Arco Farnese a cura di Fabio Benzi.

Dai primi lavori giovanili in maiolica alle Mutazioni modulari

Il percorso espositivo permette al pubblico la visione dei maggiori cicli pittorici realizzati dall’artista. Dai primi lavori giovanili in maiolica a quelli realizzati a olio o con altre tecniche del periodo della Scuola Romana (1928 – 1938). Poi dalle prove neometafisiche (1946 – 1947) elaborate a New York agli studi sulla Quarta dimensione (1949). Inoltre i Motivi cellulari (1949), le Impronte dirette e indirette (1950), le eteree Metamorfosi (1957 – 1968), le Variazioni orfiche (1957). Infine la suggestiva ed enigmatica serie delle Carte (1958 – 1963) e le Mutazioni modulari sviluppate fino alla metà degli anni Settanta.

“Oggi l’arte di Cagli esige nuove riflessioni – spiega il curatore Bruno Coràun nuovo dibattito sul linguaggio e il pensiero estetico di questo indiscusso Maestro del XX Secolo va aperto. Questo momento espositivo consentirà di indagare e di affermare, con i nuovi strumenti critici a disposizione, l’attualità della lezione di Cagli, la cui azione proteiforme non cessa mai di stupire e di esercitare stimoli ad artisti chiamando oggi a declinare i modi della sua incessante ricerca e dei suoi esiti più alti.”

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