From the past, l’arte coreana attraverso i secoli
Aprirà il 26 febbraio, presso l’Istituto Culturale Coreano di Roma, la mostra “From the Past”, per raccontare l’arte coreana attraverso i secoli, mostrando potenzialità e vitalità della cultura tradizionale

Aprirà il 26 febbraio, presso l’Istituto Culturale Coreano di Roma, la mostra “From the Past”, per raccontare l’arte coreana attraverso i secoli, mostrando potenzialità e vitalità della cultura tradizionale. Tutte le opere provengono infatti dal passato ma sono rilette attraverso le tecnologie più attuali, e danno vita a una rassegna mutimediale in cui il pubblico è coinvolto in prima persona.
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Le opere in mostra
La mostra è suddivisa in tre sale: la sala centrale è dedicata al passato, con protagonista l’artista Junghwan Sung che reinterpreta le pitture tradizionali e buddiste attraverso le tecniche di animazione e la grafica 3D. Con un semplice tocco dello schermo, è inoltre possibile ascoltare strumenti tradizionali coreani.
La sala che rappresenta il presente è curata dall’artista Seung ku Han. Qui si può provare a suonare il Buk, il tamburo a botte utilizzato ancora oggi. Nonché scoprire l’Hanbok, fin dal I secolo a.C. il costume tradizionale coreano.
L’arte coreana tra passato, presente e futuro
Nella sala incentrata sul futuro, il gruppo di artisti di arte multimediale Le Congpoje reinterpreta con video e suoni interattivi il mondo del poeta, calligrafo e pittore Jeong-hui Kim. Quest’ultimo vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800. La bellezza delle forme delle sue opere viene paragonata per esempio a quella dell’alfabeto coreano, i cui caratteri sono resi visibili in uno spazio tridimensionale.
Info, costi e orari
Luogo: Istituto Culturale Coreano.
Indirizzo: via Nomentana 12, Roma.
Date: dal 26 febbraio al 26 marzo 2020.
Orari di apertura: dal lunedì al giovedì 10.30-20.00. Venerdì 10.30-18.00.
Ingresso: gratuito.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.