Keats and Shelley House, un english corner a piazza di Spagna
Last Updated on 07/05/2020
Affacciata sulle scalinate della celeberrima Piazza di Spagna, la Keats and Shelley House è una preziosa testimone della produzione letteraria del secondo romanticismo d’oltremanica.

Affacciata sulle scalinate della celeberrima Piazza di Spagna, la Keats and Shelley House, è una preziosa testimone della produzione letteraria del secondo romanticismo d’oltremanica.
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La storia della Keats and Shelley House
John Keats, il celebre poeta romantico, fortemente malato di tubercolosi, cercò rifugio nel Bel Paese, speranzoso che il clima salubre e mite alleviasse la sua condizione di salute. Si trasferì quindi a Roma, in una dimora accanto alla celeberrima scalinata di Piazza di Spagna, dove morì, a soli ventisei anni, il 23 febbraio 1821.
Nel 1903, la Keats – Shelley Memorial Association, desiderosa di preservare la memoria del giovane verseggiatore e di Percy Bysshe Shelley, uno dei più celebri poetici lirici romantici, attratto anch’egli dall’Italia, iniziò una raccolta fondi per acquistare il palazzo, a rischio demolizione. L’azione andò a buon fine: nel 1909, infatti nacque la Keats – Shelley Memorial House, inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

I tesori di casa Keats -Shelley
Esternamente, l’abitazione è molto simile all’aspetto che aveva quando Keats arrivò a Roma. All’interno, i quattro vani di cui si compone preservano arredi antichi. Notevole la collezione di quadri, tra cui una ragguardevole collezione di acquerelli del pittore Joseph Severn, che viveva in casa con Keats, autore dell’autoritratto del rimatore a ventitré anni, poi donato da quest’ultimo all’amata Funny Browne. Numerose anche le sculture e gli oggetti. Suscitano sicuramente l’attenzione il reliquiario contenente una ciocca di capelli di John Milton e di Elizabeth Barrett Browning (poetessa inglese moglie di Robert Browning). Nonché una maschera in cera di Lord Byron (nella stanza da letto di Severn) e lo scrittoio che si vuole di proprietà dell’autrice di Frankenstein, Mary Shelley.
Non si possono poi non menzionare i manoscritti (di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn), custoditi in armadi lungo le pareti. E i circa 10.000 libri, il vero vanto della casa. Tale sterminata biblioteca nacque grazie a Harry Nelson Gay. Essa comprende numerose prime edizioni dei romantici della seconda generazione. Figurano diverse prime edizioni delle opere di Keats e Shelley. Tra queste Endimione, Lamia, Isabella, La Vigilia di Sant’Agnese e altre poesie di Keats e Adonais, Prometeo liberato e le Poesie postume del 1824 di Shelley.
Fanno parte di questa collezione anche quasi tutte le edizioni inglesi ottocentesche e molte di quelle novecentesche delle opere di Byron, nonché numerose traduzioni italiane e ricerche sul poeta londinese. Interessante anche la piccola raccolta di libri di viaggio e di storia che celebrano il Grand Tour, tappa obbligatoria per la formazione della giovane élite del Nord Europa.
Tutte le info
Indirizzo: Piazza di Spagna, 27
Orario di visita: dal lunedì al venerdì 9:00-13:00 e 15:00-18:00. Sabato 11:00-14:00 e 15:00-18:00.
Chiusura: domenica, 15 agosto, periodo natalizio.
Recapiti: 066784235; Fax 066784167.
Costo del biglietto: € 3,50.
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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.